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Lunedì, Marzo 7, 2022

Sulfaniluree come terapia aggiuntiva alla metformina

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Nei pazienti con diabete di tipo 2 la somministrazione di una sulfanilurea come terapia aggiuntiva alla metformina si associa a un aumento del rischio di morte per tutte le cause e di episodi ipoglicemici maggiori rispetto all’aggiunta di altri ipoglicemizzanti orali più recenti.
Lo suggerisce uno studio retrospettivo di coorte che ha analizzato 32.576 adulti con diabete di tipo 2 in terapia con metformina a cui è stata prescritta per mancato controllo della malattia di base una sulfanilurea oppure un altro agente ipoglicemizzante orale (acarbosio, inibitori della dipeptidil-peptidasi IV, agonisti del recettore GLP-1, meglitinidi, inibitori di SGLT-2, tiazolidinedioni) come farmaco di seconda linea.
I pazienti trattati con una sulfanilurea avevano un rischio maggiore del 40% di morte da tutte le cause (hazard ratio 1,44, limiti di confidenza al 95% da 1,12 a 1,84, p=0,005) e quasi tre volte maggiore di episodi ipoglicemici gravi (hazard ratio 2,78, limiti di confidenza al 95% da 1,66 a 4,66, p<0,001) rispetto ai trattati con altri ipoglicemizzanti.
Inoltre, rispetto agli ipoglicemizzanti autorizzati dopo il 2008 (in particolare inibitori della dipeptidil-peptidasi IV, inibitori di SGLT-2 e agonisti del recettore GLP-1), le sulfaniluree si associavano a a un rischio più elevato di eventi cardiovascolari (hazard ratio 1,40, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,89, p=0,041).
I risultati di questo studio suggeriscono che i farmaci ipoglicemizzanti orali di più recente introduzione potrebbero essere preferiti alle sulfaniluree come terapia di seconda linea per il controllo glicemico, specialmente nei pazienti con altri fattori di rischio cardiovascolare.

Hougen I, Whitlock R, et al. Safety of add-on sulfonylurea therapy in patients with type 2 diabetes using metformin: a population-based real-world study. BMJ Open Diabetes Res Care 2021; DOI:10.1136/bmjdrc-2021-002352.

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