Vaccino antinfluenzale e malattie reumatologiche
Scagionato il vaccino antinfluenzale: dopo la somministrazione a pazienti con malattie reumatologiche autoimmuni non aumenta il rischio di nuove visite mediche per la comparsa di dolore articolare, riacutizzazioni della malattia, prescrizione di corticosteroidi, vasculiti e febbre di origine sconosciuta (esiti considerati come indicatori di un’aumentata attività della malattia o, nel caso delle vasculiti, di eventi avversi correlati alla vaccinazione).
Lo afferma lo studio britannico di una serie di casi, che ha considerato 14.928 adulti con artrite reumatoide, spondiloartrite o lupus eritematoso sistemico in trattamento con farmaci che modificano l’andamento della malattia. E’ stata confrontata l’incidenza degli esiti nelle due settimane precedenti alla vaccinazione antinfluenzale e nei periodi successivi, fino a 90 giorni.
Non sono emerse prove che indichino un’associazione tra il vaccino e la necessità di nuove visite per riacutizzazioni della malattia, prescrizione di corticosteroidi, vasculiti e febbre di origine sconosciuta.
Non solo, la vaccinazione sembrava ridurre la necessità di visite mediche per l’insorgenza di dolore articolare nei 90 giorni successivi alla somministrazione (rapporto tra tassi di incidenza 0,91, limiti di confidenza al 95% da 0,87 a 0,94).
I risultati di questo studio, sebbene risentano dei limiti del disegno non sperimentale, smentiscono le preoccupazioni relative ai rischi del vaccino antinfluenzale nei soggetti affetti da malattie reumatologiche autoimmuni, sostenendo invece l’importanza della vaccinazione per prevenire i rischi associati all’influenza in questa categoria di pazienti.
Nakafero G, Grainge MJ, et al. Association between inactivated influenza vaccine and primary care consultations for autoimmune rheumatic disease flares: a self-controlled case series study using data from the Clinical Practice Research Datalink. Ann Rheum Dis 2019; pii: annrheumdis-2019-215086.