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Rubrica Farmaci & Gravidanza
Antidepressivi nei nove mesi?
La GlaxoSmithKline nel 2008 ha pubblicato i dati ricavati da uno studio (prospettico e retrospettivo) riguardante gli effetti fetali dell’assunzione materna di bupropione nel primo trimestre di gravidanza, riferito a un arco temporale di 11 anni. Secondo i dati prospettici, l’incidenza di malformazioni congenite nei nati esposti era del 3,6% (24 su 675), incidenza di poco superiore a quella attesa. Secondo quelli retrospettivi, che segnalavano solo i casi esposti con malformazione congenita, su 28 casi riportati 12 presentavano una malformazione cardiaca [1]. Ne emergeva una possibile associazione tra l’uso di bupropione in gravidanza e la presenza di cardiopatia congenita. Uno studio successivo, sempre condotto dalla GSK, non confermava tale associazion [2].
Nel 2010 è uscito un lavoro sull’American Journal of Obstetrics & Gynecology il cui interesse era di verificare l’effettivo rischio di malformazione cardiaca e di malformazioni maggiori in caso di esposizione al bupropione [3]. Lo studio era di tipo caso-controllo e ha reclutato 12.383 casi di malformazione congenita e 5.869 controlli dal National Birth Defects Prevention Study (NBDPS), registro al quale afferiscono 10 stati USA. Con una intervista telefonica alle madri, sono state identificate 90 donne che avevano assunto bupropione dal concepimento fino alla dodicesima settimana: 64 tra i casi e 26 tra i controlli. Si è tenuto conto sia della presenza di cardiopatia sia di altre eventuali malformazioni, sempre che fossero presenti in almeno tre casi distinti. Unico dato statisticamente significativo dello studio è stata l’associazione tra l’uso di bupropione nel primo trimestre e i difetti del cuore sinistro (odds ratio 2,6, limiti di confidenza al 95% da 1,2 a 5,7;10 casi: 5 di coartazione aortica, 3 di cuore sinistro ipoplasico, 2 di stenosi aortica). In 7 casi si trattava di un difetto isolato, mentre negli altri 3 casi il difetto era associato ad altre anomalie. Non è stata invece rilevata alcuna associazione con altri tipi di malformazione maggiore.
Sempre rimanendo nel campo degli antidepressivi, segnaliamo uno studio canadese, pubblicato quest’anno [4], che ha mostrato una relazione tra l’assunzione di antidepressivi e aborto spontaneo. Anche in questo caso si è trattato di uno studio caso-controllo, nel quale ogni caso di aborto (in totale 5.124) veniva confrontato con 10 controlli, identici per età gestazionale (51.240 donne), reclutati dal Quebec Pregnancy Registry. Il 5,5% dei casi di aborto (284 in totale) aveva avuto almeno una prescrizione di antidepressivi nel periodo compreso tra l’inizio della gravidanza stessa e il giorno dell’aborto spontaneo. Solo il 2,7% dei controlli aveva ricevuto una prescrizione di antidepressivi (1.401 in totale). Dopo aver corretto il dato per potenziati fattori di confondimento, emerge che le donne in trattamento con antidepressivi (soprattutto paroxetina e venlafaxina, ma anche l’associazione di più molecole) hanno una probabilità di aborto spontaneo circa una volta e mezza quella delle donne non in trattamento (odds ratio 1,68, limiti di confidenza al 95% da 1,38 a 2,06).
Il nostro commento, che emerge anche dagli studi qui riportati, è che l’uso di antidepressivi in gravidanza comporta un rischio di malformazione e/o di aborto spontaneo che è importante discutere con la donna gravida, senza sottovalutare però gli alti rischi connessi con la depressione scompensata a causa dell’interruzione di un trattamento.
Nel 2010 è uscito un lavoro sull’American Journal of Obstetrics & Gynecology il cui interesse era di verificare l’effettivo rischio di malformazione cardiaca e di malformazioni maggiori in caso di esposizione al bupropione [3]. Lo studio era di tipo caso-controllo e ha reclutato 12.383 casi di malformazione congenita e 5.869 controlli dal National Birth Defects Prevention Study (NBDPS), registro al quale afferiscono 10 stati USA. Con una intervista telefonica alle madri, sono state identificate 90 donne che avevano assunto bupropione dal concepimento fino alla dodicesima settimana: 64 tra i casi e 26 tra i controlli. Si è tenuto conto sia della presenza di cardiopatia sia di altre eventuali malformazioni, sempre che fossero presenti in almeno tre casi distinti. Unico dato statisticamente significativo dello studio è stata l’associazione tra l’uso di bupropione nel primo trimestre e i difetti del cuore sinistro (odds ratio 2,6, limiti di confidenza al 95% da 1,2 a 5,7;10 casi: 5 di coartazione aortica, 3 di cuore sinistro ipoplasico, 2 di stenosi aortica). In 7 casi si trattava di un difetto isolato, mentre negli altri 3 casi il difetto era associato ad altre anomalie. Non è stata invece rilevata alcuna associazione con altri tipi di malformazione maggiore.
Sempre rimanendo nel campo degli antidepressivi, segnaliamo uno studio canadese, pubblicato quest’anno [4], che ha mostrato una relazione tra l’assunzione di antidepressivi e aborto spontaneo. Anche in questo caso si è trattato di uno studio caso-controllo, nel quale ogni caso di aborto (in totale 5.124) veniva confrontato con 10 controlli, identici per età gestazionale (51.240 donne), reclutati dal Quebec Pregnancy Registry. Il 5,5% dei casi di aborto (284 in totale) aveva avuto almeno una prescrizione di antidepressivi nel periodo compreso tra l’inizio della gravidanza stessa e il giorno dell’aborto spontaneo. Solo il 2,7% dei controlli aveva ricevuto una prescrizione di antidepressivi (1.401 in totale). Dopo aver corretto il dato per potenziati fattori di confondimento, emerge che le donne in trattamento con antidepressivi (soprattutto paroxetina e venlafaxina, ma anche l’associazione di più molecole) hanno una probabilità di aborto spontaneo circa una volta e mezza quella delle donne non in trattamento (odds ratio 1,68, limiti di confidenza al 95% da 1,38 a 2,06).
Il nostro commento, che emerge anche dagli studi qui riportati, è che l’uso di antidepressivi in gravidanza comporta un rischio di malformazione e/o di aborto spontaneo che è importante discutere con la donna gravida, senza sottovalutare però gli alti rischi connessi con la depressione scompensata a causa dell’interruzione di un trattamento.
Bibliografia:
- GlaxoSmithKline bupropion pregnancy registry. Final Report: 1 september 1997 through 31 march 2008. Registry report. Wilmington, NC, 2008. CDI #nnn#
- Pharmacoepidemiol Drug Saf 2007;16:474-84. CDI #nnn#
- Am J Obstet Gynecol 2010;203:52e1-6.
- CMAJ 2010;182:1017-8. CDI #rrr#
a cura di Serena Belli
Servizio genetica APSS Trentino, Dipartimento di laboratorio
Servizio genetica APSS Trentino, Dipartimento di laboratorio