L'aripiprazolo non aumenta i rischi psichiatrici gravi
Uno studio retrospettivo di coorte britannico suggerisce che l’aggiunta di aripiprazolo o il passaggio a questo farmaco durante un trattamento antipsicotico non comporti un maggior rischio di ospedalizzazione per cause psichiatriche, di episodi di auto-lesionismo o di suicidio. E’ noto che la prescrizione del farmaco in questi casi può associarsi a un peggioramento dei sintomi psichiatrici, ma non era noto se ciò comportasse anche un aumento degli esiti più gravi (fino al suicidio).
I ricercatori hanno messo a confronto i dati archiviati nello United Kingdom Clinical Practice Research Datalink di 1.643 pazienti che erano passati o avevano aggiunto l’aripiprazolo con quelli di 1.643 pazienti che erano passati o avevano aggiunto un altro farmaco antipsicotico per controllare la loro malattia.
I risultati dello studio indicano che il passaggio o l’aggiunta di aripiprazolo, rispetto a quella di altri farmaci antipsicotici, non comporta una maggiore frequenza di fallimenti terapeutici (hazard ratio 0,87, limiti di confidenza al 95% da 0,71 a 1,06), di ospedalizzazione per cause psichiatriche (hazard ratio 0,85, limiti di confidenza al 95% da 0,69 a 1,06), e di autolesionismo o suicidio (hazard ratio 0,96, limiti di confidenza al 95% da 0,68 a 1,36).
La prescrizione di aripiprazolo in questi pazienti non sembra sollevare particolari preoccupazioni riguardo alle conseguenze di un possibile peggioramento della sintomatologia psichiatrica. I risultati devono comunque essere replicati in studi osservazionali più ampi prima di escludere possibili associazioni.
Montastruc F, Nie R, et al. Association of aripiprazole with the risk for psychiatric hospitalization, self-harm, or suicide. JAMA Psychiatry 2019; DOI: 10.1001/jamapsychiatry.2018.4149.