Farmaci a rischio depressione
Dall’analisi dei dati raccolti in due rilevazioni dello studio epidemiologico NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) emerge che molti farmaci prescritti negli Stati Uniti hanno tra gli effetti indesiderati quello di favorire stati depressivi.
I dati raccolti nei vari bienni dal 2005-2006 al 2013-2014 comprendevano un campione complessivo di 26.192 adulti sopra i 18 anni di età rappresentativi della popolazione generale statunitense. La prevalenza di depressione era del 7,6%.
Il 37,3% (limiti di confidenza da 36% a 38,3%) dei partecipanti ha riportato l’uso di almeno un farmaco potenzialmente associato all’insorgenza di depressione, con un aumento significativo (p=0,03) tra la rilevazione del 2005-2006 (35%, limiti di confidenza al 95% da 32,2% a 37,9%) e quella del 2013-2014 (38,4%, limiti di confidenza al 95% da 36,5% a 40,3). Anche per quanto riguarda l’uso di 3 o più farmaci potenzialmente associati all’insorgenza di depressione era evidente un incremento significativo (p=0,001) tra le due rilevazioni (da 6,9%, limiti di confidenza al 95% da 6,2% a 7,6%, a 9,5%, limiti di confidenza al 95% da 8,4% a 10,7%).
Fatto ancora più rilevante, si è rilevata un’associazione significativa tra il numero di farmaci potenzialmente depressivi assunti e la prevalenza di depressione. La prevalenza di depressione era infatti del 15,3% nei soggetti che usavano più farmaci con potenziali effetti avversi depressivi rispetto, del 6,9% nei soggetti che ne usavano almeno uno e del 4,7 negli altri (p<0,002).
Negli Stati Uniti, dove è stato effettuato lo studio, ma anche nel resto del mondo, sta crescendo la prescrizione di farmaci. Tra i molti aspetti da considerare che dovrebbero invitare a una maggiore cautela prescrittiva c’è la possibilità che diversi medicinali utilizzati con i più vari obiettivi terapeutici siano, collateralmente, depressivi. Vale la pena di ricordare, come mostra la lunga lista dello studio in oggetto che hanno questa caratteristica molti farmaci di ampio impiego, da antipertensivi come metoprololo e atenololo, agli inibitori della pompa protonica, agli antinfiammatori non steroidei.
Qato DM, Katharine K, Olfson M. Prevalence of prescription medications with depression as a potential adverse effect among adults in the United States. JAMA 2018;319:2289-98.
e-mail ricercatore: dimaqato@uic.edu