Come ridurre il rischio di reazioni avverse nell’anziano
Una revisione sistematica ha verificato l’efficacia di diverse modalità di intervento informativo per ridurre il rischio di reazioni avverse nell’anziano
I ricercatori hanno individuato negli archivi della letteratura scientifica 13 studi controllati e randomizzati pertinenti condotti tra il 1996 e il 2016 in Europa (n=7), Nord America (n=5) e Australia (n=1) per un totale di 6.198 pazienti di almeno 65 anni in terapia medica. Hanno poi classificato gli interventi in diverse categorie, in funzione del fatto che fossero stati condotti da farmacisti (8 studi), da altri operatori sanitari (3 studi) oppure prevedessero un intervento educativo breve (1 studio) o ancora fossero tramite dispositivi tecnologici (1 studio). Gli strumenti utilizzati erano grafici, check list e questionari. Il follow up era variabile da pochi giorni a un anno, comunque superiore a 2 mesi nella maggior parte degli studi.
Nel complesso, i pazienti arruolati nel braccio di intervento avevano una probabilità significativamente minore di avere un evento avverso da farmaco rispetto ai soggetti di controllo (odds ratio 0,79, limiti di confidenza al 95% da 0,62 a 0,99).
L’effetto protettivo era ancora più marcato considerando gli eventi avversi gravi (6 studi, odds ratio 0,64 (limiti di confidenza al 95% da 0,42 a 0,98).
E’ noto che gli anziani sono un sottogruppo a rischio di reazioni avverse per svariati motivi (polifarmacia, comorbilità, presenza di insufficienza renale o epatica). Si stima che il 9% dei ricoveri ospedalieri degli anziani sia riconducibile a reazioni avverseda farmaco e, d’altra parte, che dal 10% al 35% delle reazioni avverse da farmaco riscontrate nella popolazione generale colpiscano gli anziani.
Questo studio dimostra che le reazioni avverse possono essere ridotte con accorgimenti semplici e facilmente trasferibili nella pratica clinica in un caso su cinque.
Gray SL, Hart LA, et al. Meta-analysis of interventions to reduce adverse drug reactions in older adults. J Am Geriatr Soc 2018,66:282-8.
e-mail ricercatore: slgray@uw.edu