Una revisione sugli oppioidi per il controllo del dolore non oncologico
Una revisione di revisioni Cochrane analizza gli effetti a medio e lungo termine degli oppioidi nel trattamento del dolore cronico non oncologico.
La selezione effettuata dai ricercatori della University of Alberta (Edmonton, Canada) ha individuato nella Cochrane Library 14 revisioni pertinenti, pubblicate fino a marzo 2017, che facevano riferimento a 61 studi e che avevano reclutato complessivamente 18.679 partecipanti sopra i 18 anni di età. La durata minima del trattamento era di 2 settimane, quella massima di 13 mesi; nella maggioranza degli studi si collocava tra 6 e 16 settimane. Sono stati impiegati 14 diversi analgesici oppioidi: buprenorfina, codeina, destropropoxifene, diidrocodeina, fentanil, idromorfone, levorfanolo, metadone, morfina, oxicodone, oximorfone, tapentadolo, tilidina e tramadolo. Per tutti è stato calcolato la dose equivalente di morfina nelle 24 ore.
L’analisi dei dati aggregati mostra con l’uso cronico degli oppioidi un aumento del rischio di eventi avversi rispetto sia al placebo (rischio relativo 1,42, limiti di confidenza al 95% da 1,22 a 1,66), sia ad altri analgesici (rischio relativo 1,21, limiti di confidenza al 95% da 1,1 a 1,33). Rispetto al placebo è risultato anche significativamente più alto il rischio di eventi gravi (rischio relativo 2,75, limiti di confidenza al 95% da 2,06 a 3,67). Non sono emerse differenze nella frequenza degli eventi avversi in funzione del genere o dell’etnia.
Dagli studi di confronto con placebo, è stato stimato che nel braccio di intervento il tasso assoluto di un qualsiasi evento avverso fosse del 78%, il tasso assoluto di un qualsiasi evento avverso grave del 7,5%.
E’ emerso inoltre che, sempre rispetto al placebo, l’aumento del rischio era riferibile a una serie ben definita di eventi avversi specifici della classe di farmaci indagata: stipsi, vertigini, sonnolenza, stanchezza, vampate, sudorazione, nausea e vomito, prurito. Peraltro non erano riferiti altri sintomi e segni negativi altrettanto tipici.
Il dolore cronico non oncologico è una condizione frequente ma di difficile gestione in cui l’impiego dei farmaci oppioidi si sta affermando progressivamente (almeno in certi contesti che non comprendono per il momento il sistema sanitario italiano) talora con il sostegno di linee guida, ma senza il supporto di prove di efficacia e di sicurezza a lungo termine.
I dati di questa revisione invitano a una certa cautela e a una verifica più attenta del bilancio rischi/benefici. In particolare sarebbe auspicabile approfondire la frequenza di eventi avversi altamente probabili con gli oppioidi ma non rilevati dalla letteratura secondaria ed estendere la durata del periodi di osservazione, in modo da minimizzare una possibile sottostima.
Els C, Jackson TD, et al. Adverse events associated with medium- and long-term use of opioids for chronic non-cancer pain: an overview of Cochrane Reviews. Cochrane Database Syst Rev 2017;:CD012509. doi: 10.1002/14651858.CD012509.pub2.
e-mail ricercatore: straube@ualberta.ca, sebastian.straube@googlemail.com.