Con tiopurine e anti-TNF aumenta il rischio di linfoma
Secondo uno studio di popolazione francese, l’esposizione a tiopurine (come azatioprina o mercapturina) e/o farmaci anti-TNF per la terapia di malattie infiammatorie croniche intestinali comporta un aumento del rischio di linfoma.
Dall’archivio elettronico del French National Health Insurance sono stati identificati, tra gennaio 2009 e dicembre 2013, i pazienti sopra i 18 anni di età con diagnosi di malattia infiammatoria cronica intestinale (n=189.289, 54% donne, età mediana 43 anni). Nel corso del periodo di osservazione, esteso fino a dicembre 2015 (follow up mediano 6,7 anni), 50.405 pazienti sono stati esposti alle tiopurine, 30.294 agli anti-TNF, 14.229 alla terapia in associazione, 123.069 non hanno ricevuto alcuna esposizione.
I 336 casi di linfoma hanno mostrato rispettivamente un’incidenza di 0,54 casi per 1.000 anni persona (limiti di confidenza al 95% da 0,41 a 0,67) nei trattati con tiopurine, 0,41 (limiti di confidenza al 95% da 0,27 a 0,55) nei trattati con anti-TNF, 0,95 (limiti di confidenza al 95% da 0,45 a 1,45) nei trattati con i due farmaci insieme e 0,26 (limiti di confidenza al 95% da 0,23 a 0,29) nei controlli. Rispetto alla non esposizione, il rischio di malattia era significativamente maggiore con tutti gli schemi di trattamento (tiopurine in monoterapia, hazard ratio 2,6, limiti di confidenza al 95% da 1,96 a 3,44; anti-TNF in monoterapia hazard ratio 2,41, limiti di confidenza al 95% da 1,6 a 3,64; associazione dei due farmaci hazard ratio 6,11, limiti di confidenza al 95% da 3,46 a 10,8, p<0,001 per tutti confronti).
Il fatto che l’associazione comportasse un rischio più elevato è stato confermato anche dal confronto testa a testa fra i tre trattamenti (associazione rispetto a tiopurine, hazard ratio 2,35, limiti di confidenza al 95% da 1,31 a 4,22; associazione rispetto a anti-TNF, hazard ratio 2,53, limiti di confidenza al 95% da 1,35 a 4,77, p<0,001 per tutti i confronti).
Nei pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale trattati con analoghi delle purine era già stata descritta un’aumentata frequenza di linfomi, mentre era incerto il potenziale oncogeno degli inibitori del TNF alfa da soli o in associazione ai primi.
Questi risultati richiamano alla necessità di decisioni terapeutiche basate sulla valutazione attenta del rapporto rischi/benefici e di un accurato controllo dei pazienti che hanno eventualmente ricevuto la prescrizione.
Lemaitre M, Kirchgesner J, et al. Association between use of thiopurines or Tumor Necrosis Factor antagonists alone or in combination and risk of lymphoma in patients with inflammatory bowel disease. JAMA 2017;318:1679-86.