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Errore medico: intervenire è necessario
L’errore medico, o più estesamente l’evento avverso conseguente al trattamento medico è frequente. Secondo una recente definizione è un fallimento nel processo terapeutico che porta o può portare danno al paziente. Se tutte le fasi del processo terapeutico possono essere soggette a errore, lo è particolarmente la prescrizione. Su circa 90.000 reazioni avverse da farmaco fatali registrate per anno negli Stati Uniti quasi un decimo era dovuto a errori medici. Da una recente analisi in ambito ospedaliero circa il 60% delle prescrizioni conteneva un errore, responsabile in due casi su cento di reazioni avverse. Sviste e dimenticanze, ma soprattutto la non adeguata conoscenza dei pro e contro della terapia prescritta e un ambiente "non sicuro" sono le più frequenti fonti di errore. E’ evidente come, al di là del possibile danno per il paziente, l’erronea prescrizione comporti ricoveri protratti e costi aggiuntivi non indifferenti per le strutture sanitarie. E’ quindi necessario mettere in atto interventi per ridurre sistematicamente il rischio di errore nella prescrizione, atto decisionale particolarmente complesso. Interventi di sistema sono assolutamente necessari, come la riduzione della complessità delle azioni di prescrizione attraverso l’automazione e la promozione dell’integrazione tra medici e infermieri. Enfasi è stata posta sulla necessità di migliorare la preparazione dei medici prescrittori attraverso la formazione e l’uso di servizi di supporto informativo aggiornato e online. L’errore potrebbe essere inoltre intercettato dall’adozione di efficaci sistemi di controllo a valle. La reazione avversa da farmaci, spesso percepita dagli operatori sanitari come "inevitabile", potrebbe essere prevenuta con un attento monitoraggio dei benefici e del possibile danno da prescrizione terapeutica, dall’identificazione di condizioni predisponenti e da un’attenta valutazione del pericolo connesso al meccanismo d’azione dei singoli farmaci e alle potenziali interazioni. La revisione sistematica delle prescrizioni, la stretta collaborazione tra medici e la supervisione dell’atto prescrittivo nel caso dei medici più giovani e il monitoraggio di marcatori biochimici di efficacia e di reazione al farmaco possono essere utili nel ridurre l’incidenza di eventi avversi riconducibili all’atto prescrittivo. Di recente abbiamo intrapreso uno studio osservazionale volto a rilevare nell’ambito di un reparto di medicina interna del Policlinico di Verona quale sia l’incidenza di eventi avversi e in quale misura questi siano riconducibili a errori di prescrizione attraverso la revisione sistematica delle cartelle cliniche. Lo scopo, una volta definita dopo un adeguato periodo di osservazione l’entità del problema, è di passare attraverso una fase di analisi per l’identificazione di procedure idonee a prevenire l’errore e ridurre gli eventi avversi. La ripetizione dell’osservazione dopo l’introduzione di nuove procedure nell’atto prescrittivo permetterà una valutazione della loro efficacia.
Bibliografia:
- Br J Clin Pharmacol 2009;67:589-690. CDI #rrr#
Giampaolo Velo e Pietro Minuz