Ombre e luci dell’atropina per la miopia pediatrica
Una revisione sistematica ha indagato efficacia e sicurezza dell’atropina per il trattamento della miopia in età pediatrica. I ricercatori hanno selezionato 19 studi randomizzati e controllati o di coorte per un totale di 3.137 pazienti sotto i 18 anni di età seguiti nell’anno successivo per valutare l’evoluzione del difetto di rifrazione e/o la frequenza di eventi avversi. I soggetti assegnati ai bracci di intervento erano stati trattati con l’anticolinergico in gocce oculari a diverse dosi (bassa, 0,01%, moderata, da >0,01% a <0,5%, alta, da 0,5% a 1%).
I pazienti trattati con atropina avevano un minor calo della vista nell’anno successivo, senza particolari differenze rispetto ai dosaggi usati (differenza media: dosi basse 0,5 diottrie all’anno; dosi moderate 0,57 diottrie all’anno; dosi elevate 0,62 diottrie all’anno, p<0,001).
L’incremento della posologia si associava invece a un aumento della probabilità di eventi avversi. Per esempio l’incidenza di fotofobia passava dal 6,3% al 17,8% fino al 43,1%, (p=0,03); quella di riduzione dell’acuità per la visione ravvicinata dal 2,3% all’11,9% e fino all’11,6% (p=0,007).
L’atropina rappresenta un’opzione terapeutica emergente per il trattamento della miopia, ma il profilo di efficacia e di sicurezza non è chiaramente definito. Questa revisione offre un importante contributo su entrambi gli aspetti. Vista la parità di efficacia delle varie dosi e l’aumento invece degli eventi avversi all’aumentare del dosaggio è bene usare le minime dosi efficaci.
Gong Q, Janowski M, et al. Efficacy and adverse effects of atropine in childhood myopia: a meta-analysis. JAMA Ophthalmol 2017; DOI: 10.1001/jamaophthalmol.2017.1091.
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