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Domenica, Luglio 10, 2016
Cardiotossicità da trastuzumab
Reazione:
Ricercatori dell’Università di Toronto, in Canada, sono partiti dalla considerazione che nel mondo reale le pazienti giovani con cancro della mammella ricevono una chemioterapia più aggressiva in virtù della maggiore aspettativa di vita teorica e si sono interrogati sul rischio di cardiotossicità associato ai diversi schemi chemioterapici.
A questo scopo hanno revisionato i dati provenienti da 14 centri oncologi dell’Ontario relativi a 18.450 donne (età media 54 anni, per il 79% inferiore a 65 anni) con cancro della mammella in stadio I-III. Questo ampio gruppo di pazienti aveva ricevuto quattro diversi schemi di chemioterapia: schemi a base di antracicline senza trastuzumab (54,8% dei casi), schemi senza antracicline e con trastuzumab (4,5%), schemi sequenziali a base di antracicline seguite da trastuzumab (17,5%), schemi senza antracicline e senza trastuzumab (23,2%).
L’incidenza cumulativa a 3 anni di eventi cardiovascolari (esito primario composito di accesso in ospedale o al Pronto Soccorso per scompenso cardiaco, diagnosi ambulatoriale di scompenso cardiaco congestizio, morte per cause cardiovascolari) è stata del 3,08% (limiti di confidenza al 95% da 2,81% a 3,36%) nelle pazienti e dello 0,96% (limiti di confidenza al 95% da 0,89% a 1,04%) in un gruppo di controllo (n=92.700) di donne dell’Ontario appaiate per età.
Prendendo come riferimento gli schemi chemioterapici senza antracicline e senza trastuzumab e considerando l’esito composito, il rischio più elevato di cardiotossicità si è osservato con gli schemi a base di trastuzumab senza antracicline (hazard ratio 1,76, limiti di confidenza al 95% da 1,19 a 2,6) e con gli schemi sequenziali (hazard ratio 3,96, limiti di confidenza al 95% da 3,01 a 5,22). Adottando come esito unicamente gli accessi in ospedale o al Pronto Soccorso per scompenso cardiaco, l’aumento del rischio risultava significativo solo con la chemioterapia sequenziale (hazard ratio 1,86, limiti di confidenza al 95% da 1,07 a 3,22).
Questo studio, anche se con un disegno retrospettivo, ha il merito di avere analizzato la cardiotossicità associata alla chemioterapia in un campione di donne rappresentativo, quanto all’età, della popolazione trattata nella pratica clinica. I dati individuano un aumento del rischio di questo evento avverso con gli schemi terapeutici che comprendono il trastuzumab, compresi quelli che escludono un’antraciclina.
Thavendiranathan P, Abdel-Qadir H, et al. Breast cancer therapy-related cardiac dysfunction in adult women treated in routine clinical practice: a population-based cohort study. J Clin Oncol 2016;34:2239-46.
e-mail ricercatore: dinesh.thavendiranathan@uhn.ca