Ridurre gli errori in terapia
Che cosa succede
L’Agenzia europea dei medicinali ha pubblicato una nuova guida di buona pratica corrente sugli errori in terapia medica al fine di migliorare la segnalazione degli eventi avversi e di prevenire gli eventi stessi. Oltre alla guida, rivolta a tutti gli stakeholder del farmaco, l’EMA ha lanciato anche una nuova pagina web dove gli operatori sanitari e i cittadini possono trovare informazioni utili per ridurre il rischio di errore con alcuni farmaci che richiedono particolare attenzione nella somministrazione o in altre fasi del processo terapeutico.
Qual è il problema
Un errore nella terapia può essere definito come un errore nell’uso di una medicina che può esporre il paziente a pericoli. Gli errori di medicazione possono verificarsi per vari motivi nelle varie fasi del processo: durante la prescrizione, durante la dispensazione, durante la conservazione, durante la preparazione o la somministrazione del farmaco. Si stima che tra il 18,7% e il 56% delle reazioni avverse nei pazienti ricoverati siano dovute a errori di terapia.
Occorre quindi ridurre il rischio che gli errori si verifichino e che una volta verificatisi portino a conseguenze per la salute del paziente. Per tutti i farmaci la presentazione, l’etichettatura e la scheda tecnica dovrebbero servire proprio a prevenire gli errori di medicazione, ma in molti casi occorrono misure ulteriori e tra queste per esempio i programmi educativi sia per gli operatori sanitari sia per i pazienti.
E’ anche fondamentale che tutti gli errori che portano a reazioni avverse vengano riportati nel database Eudravigilance. In questo senso è di aiuto la nuova guida pratica dell’EMA che è suddivisa in due parti: nella prima si spiega come sospettare una reazione avversa dovuta a un errore terapeutico, come registrarla, segnalarla e valutarla; nella seconda parte si chiariscono i principi del risk management riguardo agli errori terapeutici, si descrivono i più frequenti tipi di errore e si forniscono le basi per ridurre il rischio.
Conclusioni
La lettura della nuova guida può essere molto utile per tutti gli operatori sanitari coinvolti nella terapia farmacologica: dai farmacisti, ai medici, agli infermieri.