Troppe benzodiazepine, specie nell’anziano
L’analisi retrospettiva, coordinata dai ricercatori della Columbia University, sull’archivio elettronico LifeLink LRx Longitudinal Prescription, che raccoglie i dati di circa il 60% delle farmacie degli Stati Uniti (33.000 rivendite), mette in evidenza un frequente uso inappropriato delle benzodiazepine.
I dati si riferiscono al 2008 e denunciano che il 5,2% dei cittadini adulti (18-80 anni) statunitensi aveva usato questi farmaci, in misura crescente in funzione dell’età (18-35 anni 2,6%; 36-50 anni 5,4%; 51-64 anni 7,4%), dato particolarmente preoccupante nella popolazione anziana (65-80 anni 8,7%). Come prevedibile, le donne erano utilizzatrici assai più assidue degli uomini (18-35 anni 3,6 rispetto a 1,7%; 36-50 anni 7,1 rispetto a 3,7%; 51-64 anni 9,2 rispetto a 5,3%; 65-80 anni 10,8 rispetto a 6,1%). Inoltre quanto maggiore era l'età e quanto meno probabile era che il farmaco fosse prescritto da uno psichiatra.
Era molto frequente anche l’uso prolungato, per oltre 120 giorni nell’arco dell’anno: 18-35 anni 14,7%; 36-50 anni 31,4%; 51-64 anni 15%; 65-80 anni 5,7%.
L’allarme deriva soprattutto dal fatto che le benzodiazepine a lunga durata di azione rappresentavano in ogni fascia di età, anziani compresi, circa un quarto delle prescrizioni per benzodiazepine in generale.
Nonostante i ripetuti richiami alla cautela nell’impiego e nella prescrizione delle benzodiazepine, si registra ancora un uso non corretto di questi farmaci, potenzialmente pericoloso specie per quelle a lunga durata di azione nell’anziano. I dati si riferiscono alla realtà statunitense, ma è molto probabile che siano applicabili ad altri contesti nel mondo occidentale.
Olfson M, King M, Schoenbaum M. Benzodiazepine use in the United States. JAMA Psychiatry 2015; doi:10.1001/jamapsychiatry.2014.1763
e-mail ricercatore: mo49@.columbia.edu