Valproato in gravidanza
Che cosa succede
I bambini esposti al valproato in utero sono ad alto rischio di gravi disturbi dello sviluppo e di malformazioni congenite. Lo ricorda una nota informativa importante di AIFA.
Qual è il problema
Il rischio di malformazioni congenite è del 10%, mentre studi su bambini in età prescolare, esposti al valproato in utero, rilevano che circa il 30%-40% ha problemi nel parlare o camminare, capacità intellettive ridotte, difficoltà nel linguaggio e problemi di memoria.
Inoltre i bambini esposti al valproato in utero avrebbero un rischio maggiore di sviluppare disordini dello spettro autistico (circa 3 volte maggiore) e di autismo nell'infanzia (circa 5 volte maggiore) rispetto alla popolazione generale.
Conclusioni
Il valproato non deve essere usato in gravidanza e nelle donne in età fertile, se non quando gli altri trattamenti anti epilettici posti in atto sono inefficaci o non tollerati.
Quando si prescrive il valproato per la prima volta, durante i controlli di routine del trattamento, quando le bambine raggiungono l’eta della pubertà e quando le donne pianificano una gravidanza è necessario valutare attentamente i benefici del trattamento con valproato contro i possibili rischi. Qualora si prescriva il farmaco a una donna in età fertile, questa dovrà adottare un metodo contraccettivo efficace per tutto il trattamento e dovrà essere informata su tutti i rischi a cui potrebbe essere esposto il feto se dovesse rimanere incinta.
Se una donna in trattamento con valproato dovesse pianificare una gravidanza o rimanere incinta, è necessario prendere in considerazione trattamenti alternativi. Se il trattamento con valproato viene proseguito durante la gravidanza è necessario:
- usare il dosaggio minimo efficace e la dose giornaliera deve essere suddivisa in diverse piccole dosi. L’uso di una formulazione a rilascio prolungato può essere preferibile ad altre forme di trattamento;
- avviare un monitoraggio prenatale specialistico al fine di controllare lo sviluppo del feto.