Eventi avversi comportamentali con gli agonisti dopaminergici
Un’indagine condotta da ricercatori statunitensi e canadesi conferma l’associazione tra impiego di agonisti dopaminergici e sindrome patologica del gioco d’azzardo, acquisto compulsivo e ipersessualità, e ne stima l’impatto.
Per l’analisi è stato utilizzato il registro della FDA (FDA Adverse Event Reporting System) a cui nel periodo 2003-2012 sono pervenuti complessivamente circa 2,7 milioni di segnalazioni di eventi avversi gravi occorsi sia negli Stati Uniti sia in altri 21 Paesi. Tra questi sono state individuate 1.580 segnalazioni inquadrabili nella sindrome comportamentale indagata, 710 delle quali riconducibili all’uso dei 6 agonisti dopaminergici approvati dalla FDA e 870 ad altri farmaci (rapporto proporzionale di segnalazione, PRR 277,6, p<0,001). L’associazione era più forte per il pramipexolo (PRR 455,9, p<0,001) e il ropinirolo (PRR 152,5, p<0,001), che hanno una spiccata affinità per i recettori dopaminergici D3, e significativa anche per l’aripiprazolo (PRR 8,6, p<0,001) un agonista parziale dello stesso sottotipo recettoriale.
Gli agonisti dopaminergici hanno varie indicazioni (morbo di Parkinson, sindrome delle gambe senza riposo, iperprolattinemia) e la possibilità di questi eventi avversi gravi in relazione al loro uso è già nota. Gli autori dello studio sottolineano il fatto che la FDA non ha previsto di includere una specifica avvertenza (warning box) per nessuno dei farmaci autorizzati dalla FDA. L’AIFA (e l'EMA) già nel 2007 hanno emanato una nota informativa importante sull’associazione tra agonisti dopaminergici e sindrome patologica del gioco d’azzardo, aumento della libido e ipersessualità.
Moore TJ, Glenmullen J, Mattison DR. Reports of pathological gambling, hypersexuality and compulsive shopping associated with dopamine receptor agonist drugs. JAMA Intern Med 2014; doi: 10.1001/jamainternmed.2014.5262.