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Pandemia H1N1: buone notizie dalla farmacovigilanza
Scriviamo questo articolo alla fine di gennaio quando l’ondata pandemica è ormai passata. Gli esperti epidemiologi ritengono che questa pandemia legata al virus H1N1 potrebbe concludersi classificandosi tra le più miti tra quelle finora documentate dalla medicina moderna.
La vaccinazione ha seguito l’andamento della pandemia. Sono state somministrate quasi 900.000 dosi di vaccino con una copertura vaccinale di circa il 9% della popolazione, valore che varia in funzione dell’offerta vaccinale che è stata diversa nelle differenti categorie a rischio (www.epicentro.iss.it). Ricordiamo che in Italia è stato utilizzato un unico vaccino influenzale pandemico, il Focetria®.
Questi dati hanno fatto sorgere forti polemiche sulle misure prese per affrontare la pandemia. Le accuse variano da una reazione eccessiva da parte delle autorità sanitarie (in primis l’OMS) alle ipotesi di una "cospirazione" condotta dalle grosse case farmaceutiche produttrici del vaccino ai danni dei cittadini. Non rientra negli scopi di questo articolo affrontare questa tematica e rimandiamo ai tanti articoli della letteratura scientifica al riguardo. Ci vorremmo invece soffermare su un aspetto che ha funzionato e bene: la sorveglianza delle sospette reazioni avverse da vaccino pandemico.
Il sospetto e la diffidenza che molti degli italiani hanno avuto nei confronti del vaccino pandemico riguardavano soprattutto le possibili reazioni avverse. Le paure erano in larga parte immotivate, per esempio quelle legate alla presenza di squalene, sostanza dal nome certamente infelice ma che è presente nel fegato di molti specie animali (uomo incluso) e che viene utilizzato come adiuvante nei vaccini per incrementare la risposta del sistema immunitario.
Il Programma nazionale di farmacovigilanza, approntato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) già prima dell’estate scorsa, prevedeva una fase di formazione e stimolo della Ugo Moretti, Centro Regionale di Farmacovigilanza Regione Veneto Giovanna Zanoni, Programma Regionale Canale Verde segnalazione da parte degli operatori sanitari e una sorveglianza settimanale delle segnalazioni di reazioni avverse ricevute in collaborazione con i Centri regionali di farmacovigilanza. Sul sito web dell’AIFA (www.agenziafarmaco.it) è possibile trovare settimanalmente l’aggiornamento sui dati relativi alle segnalazioni inserite.
Alla fine di gennaio 2010 sono state raccolte in Italia 1.173 segnalazioni di ADR da vaccino pandemico. L’andamento delle segnalazioni ha ricalcato quello della pandemia, con un picco di 160 segnalazioni/settimana all’inizio di novembre e un secondo picco di 90 alla fine di gennaio.
Il tasso di segnalazione (numero di segnalazioni/10.000 dosi) in Italia è stato di 13,2 (vedi tabella a pag. 6), sicuramente più elevato rispetto al tasso medio di segnalazione per i vaccini. Questa differenza è probabilmente legata alla particolare attenzione prestata dagli operatori sanitari nell’ambito del programma di sorveglianza. Va anche sottolineata l’ampia differenza tra regioni, con picchi di segnalazioni in Friuli Venezia Giulia e Liguria.
La distribuzione per età e sesso rispecchia quella dei soggetti sottoposti alla vaccinazione: il 57% delle segnalazioni è riferito a donne, la fascia di età maggiormente segnalata è quella tra i 18 e i 64 anni (78%) seguita da quella tra i 2 e gli 11 anni (13%) e tra i 12 e i 17 anni (5%). Poche le segnalazioni negli anziani (2%) mentre 29 sono le segnalazioni in donne gravide (secondo e terzo trimestre di gravidanza). La maggior parte delle segnalazioni riporta reazioni non gravi e attese quali reazioni locali (dolore o gonfiore in sede di iniezione) e sistemiche (cefalea, febbre, dolori articolari e muscolari, astenia). Solo il 10% delle segnalazioni riporta reazioni gravi o comunque rilevanti. Tra le reazioni attese e gravi ci sono 2 casi di shock anafilattico, 9 casi di convulsioni (in pazienti epilettici), un caso di sindrome di Guillain Barrè e uno di sindrome di Miller Fisher, considerata una variante della sindrome di Guillain Barrè, questi ultimi entrambi provenienti dalla Toscana. La sindrome di Guillain Barrè è una grave ma rara reazione associata anche al vaccino influenzale stagionale per la quale è stata richiesta una specifica sorveglianza da parte degli organismi internazionali di controllo sulla sicurezza dei vaccini.
Tra gli eventi segnalati due sono stati i casi fatali, un infarto del miocardio in un uomo di 49 anni in Puglia e una meningoencefalite acuta in un soggetto di 64 anni in Campania. Sono riportati inoltre 3 casi di morte intrauterina del feto e un aborto. In tutti questi casi la correlazione temporale con la vaccinazione rende il nesso di causalità vaccino/evento possibile, ma la frequenza non è superiore all’atteso.
Tra le reazioni non presenti in scheda tecnica e quindi da considerarsi inattese sono riportati 9 casi di tachicardia/alterazioni del ritmo cardiaco non legati a reazioni immediate o ansiose, 19 casi di linfadenopatia in diverse sedi e 9 casi di insonnia. Tutte queste reazioni non gravi si sono risolte e non hanno modificato il rapporto beneficio/rischio del vaccino che si è dimostrato buono e in linea con quanto atteso sulla base delle informazioni pre-marketing.
In questo ambito il Centro Regionale di Farmacovigilanza ha creato un sito dedicato agli operatori sanitari (www.pandemiaveneto.org) per la compilazione e l’invio della scheda di segnalazione direttamente online e ha coordinato assieme all’AIFA l’analisi dei segnali a livello nazionale, mentre il Canale Verde si è attivato per suggerire esami diagnostici mirati e la conservazione di aliquote di campioni biologici per accertamenti aggiuntivi nei casi di sospette reazioni gravi e di particolare interesse, e ha predisposto una scheda anamnestica pre vaccinale specialistica, per i soggetti con malattie allergiche, fornita su richiesta al personale vaccinatore e ai medici specialisti.
Il tasso di segnalazione di eventi avversi a vaccino pandemico nella Regione Veneto è stato circa 4 volte più elevato del tasso medio di segnalazione degli eventi causato dagli altri vaccini dall’inizio del periodo di sorveglianza, tenendo presente che il Veneto è, nella segnalazioni di questi eventi, una delle regioni con il più alto tasso di segnalazione. Ma anche in questo caso vale la considerazione sopra riportata della maggiore attenzione a questo vaccino.
Gli eventi avversi gravi segnalati sono stati 6; di questi il Canale Verde ha richiesto documentazione clinica completa e suggerito accertamenti diagnostici per la valutazione dei casi.
L’analisi dei dati raccolti è stata continua, con un coordinamento tra AIFA e Centri regionali e in accordo a quanto previsto a livello europeo. Il profilo beneficio/rischio del vaccino è stato in linea con quanto atteso e non sono emersi al momento segnali relativi a reazioni gravi e inattese. Naturalmente per un giudizio definitivo occorre attendere l’analisi complessiva a livello europeo e mondiale.
E’ auspicabile che quanto di buono fatto per la farmacovigilanza della vaccinazione pandemica possa servire come base per organizzare meglio in futuro tutta la sorveglianza delle reazioni avverse da vaccino. L’esperienza del Veneto in questo ambito crediamo possa servire da riferimento per le altre regioni.
La vaccinazione ha seguito l’andamento della pandemia. Sono state somministrate quasi 900.000 dosi di vaccino con una copertura vaccinale di circa il 9% della popolazione, valore che varia in funzione dell’offerta vaccinale che è stata diversa nelle differenti categorie a rischio (www.epicentro.iss.it). Ricordiamo che in Italia è stato utilizzato un unico vaccino influenzale pandemico, il Focetria®.
Questi dati hanno fatto sorgere forti polemiche sulle misure prese per affrontare la pandemia. Le accuse variano da una reazione eccessiva da parte delle autorità sanitarie (in primis l’OMS) alle ipotesi di una "cospirazione" condotta dalle grosse case farmaceutiche produttrici del vaccino ai danni dei cittadini. Non rientra negli scopi di questo articolo affrontare questa tematica e rimandiamo ai tanti articoli della letteratura scientifica al riguardo. Ci vorremmo invece soffermare su un aspetto che ha funzionato e bene: la sorveglianza delle sospette reazioni avverse da vaccino pandemico.
Il sospetto e la diffidenza che molti degli italiani hanno avuto nei confronti del vaccino pandemico riguardavano soprattutto le possibili reazioni avverse. Le paure erano in larga parte immotivate, per esempio quelle legate alla presenza di squalene, sostanza dal nome certamente infelice ma che è presente nel fegato di molti specie animali (uomo incluso) e che viene utilizzato come adiuvante nei vaccini per incrementare la risposta del sistema immunitario.
Il Programma nazionale di farmacovigilanza, approntato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) già prima dell’estate scorsa, prevedeva una fase di formazione e stimolo della Ugo Moretti, Centro Regionale di Farmacovigilanza Regione Veneto Giovanna Zanoni, Programma Regionale Canale Verde segnalazione da parte degli operatori sanitari e una sorveglianza settimanale delle segnalazioni di reazioni avverse ricevute in collaborazione con i Centri regionali di farmacovigilanza. Sul sito web dell’AIFA (www.agenziafarmaco.it) è possibile trovare settimanalmente l’aggiornamento sui dati relativi alle segnalazioni inserite.
Alla fine di gennaio 2010 sono state raccolte in Italia 1.173 segnalazioni di ADR da vaccino pandemico. L’andamento delle segnalazioni ha ricalcato quello della pandemia, con un picco di 160 segnalazioni/settimana all’inizio di novembre e un secondo picco di 90 alla fine di gennaio.
Il tasso di segnalazione (numero di segnalazioni/10.000 dosi) in Italia è stato di 13,2 (vedi tabella a pag. 6), sicuramente più elevato rispetto al tasso medio di segnalazione per i vaccini. Questa differenza è probabilmente legata alla particolare attenzione prestata dagli operatori sanitari nell’ambito del programma di sorveglianza. Va anche sottolineata l’ampia differenza tra regioni, con picchi di segnalazioni in Friuli Venezia Giulia e Liguria.
La distribuzione per età e sesso rispecchia quella dei soggetti sottoposti alla vaccinazione: il 57% delle segnalazioni è riferito a donne, la fascia di età maggiormente segnalata è quella tra i 18 e i 64 anni (78%) seguita da quella tra i 2 e gli 11 anni (13%) e tra i 12 e i 17 anni (5%). Poche le segnalazioni negli anziani (2%) mentre 29 sono le segnalazioni in donne gravide (secondo e terzo trimestre di gravidanza). La maggior parte delle segnalazioni riporta reazioni non gravi e attese quali reazioni locali (dolore o gonfiore in sede di iniezione) e sistemiche (cefalea, febbre, dolori articolari e muscolari, astenia). Solo il 10% delle segnalazioni riporta reazioni gravi o comunque rilevanti. Tra le reazioni attese e gravi ci sono 2 casi di shock anafilattico, 9 casi di convulsioni (in pazienti epilettici), un caso di sindrome di Guillain Barrè e uno di sindrome di Miller Fisher, considerata una variante della sindrome di Guillain Barrè, questi ultimi entrambi provenienti dalla Toscana. La sindrome di Guillain Barrè è una grave ma rara reazione associata anche al vaccino influenzale stagionale per la quale è stata richiesta una specifica sorveglianza da parte degli organismi internazionali di controllo sulla sicurezza dei vaccini.
Tra gli eventi segnalati due sono stati i casi fatali, un infarto del miocardio in un uomo di 49 anni in Puglia e una meningoencefalite acuta in un soggetto di 64 anni in Campania. Sono riportati inoltre 3 casi di morte intrauterina del feto e un aborto. In tutti questi casi la correlazione temporale con la vaccinazione rende il nesso di causalità vaccino/evento possibile, ma la frequenza non è superiore all’atteso.
Tra le reazioni non presenti in scheda tecnica e quindi da considerarsi inattese sono riportati 9 casi di tachicardia/alterazioni del ritmo cardiaco non legati a reazioni immediate o ansiose, 19 casi di linfadenopatia in diverse sedi e 9 casi di insonnia. Tutte queste reazioni non gravi si sono risolte e non hanno modificato il rapporto beneficio/rischio del vaccino che si è dimostrato buono e in linea con quanto atteso sulla base delle informazioni pre-marketing.
La situazione del Veneto
Il Veneto è tra le regioni meglio organizzate nella sorveglianza delle reazioni avverse da vaccini. Già da molti anni è attivo nella nostra regione il Programma regionale di consulenza e sorveglianza delle vaccinazioni denominato Canale Verde (http://prevenzione.ulss20.verona.it/canaleverde.htlm), con sede presso il Servizio Autonomo di Immunologia Clinica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (vedi Focus story). Il Canale Verde ha sempre operato in sinergia con il Centro Regionale di Farmacovigilanza del Veneto; la Regione Veneto, anche in questa occasione, è stata molto rapida nel predisporre un piano di sorveglianza specifico per il vaccino pandemico, in linea con quanto previsto dall’AIFA a livello nazionale.In questo ambito il Centro Regionale di Farmacovigilanza ha creato un sito dedicato agli operatori sanitari (www.pandemiaveneto.org) per la compilazione e l’invio della scheda di segnalazione direttamente online e ha coordinato assieme all’AIFA l’analisi dei segnali a livello nazionale, mentre il Canale Verde si è attivato per suggerire esami diagnostici mirati e la conservazione di aliquote di campioni biologici per accertamenti aggiuntivi nei casi di sospette reazioni gravi e di particolare interesse, e ha predisposto una scheda anamnestica pre vaccinale specialistica, per i soggetti con malattie allergiche, fornita su richiesta al personale vaccinatore e ai medici specialisti.
Il tasso di segnalazione di eventi avversi a vaccino pandemico nella Regione Veneto è stato circa 4 volte più elevato del tasso medio di segnalazione degli eventi causato dagli altri vaccini dall’inizio del periodo di sorveglianza, tenendo presente che il Veneto è, nella segnalazioni di questi eventi, una delle regioni con il più alto tasso di segnalazione. Ma anche in questo caso vale la considerazione sopra riportata della maggiore attenzione a questo vaccino.
Gli eventi avversi gravi segnalati sono stati 6; di questi il Canale Verde ha richiesto documentazione clinica completa e suggerito accertamenti diagnostici per la valutazione dei casi.
Commento
Mentre si sta molto discutendo, anche in Italia, sull’effettiva necessità delle misure adottate per affrontare la pandemia influenzale e su che cosa fare delle milioni di dosi di vaccino tuttora disponibili a causa della bassa copertura vaccinale, crediamo che le note certamente positive vengano in questo caso dalla farmacovigilanza. Il sistema della segnalazione spontanea si è dimostrato efficace e, a fronte di quasi 900.000 dosi di vaccino effettivamente somministrate, il tasso di segnalazione è stato alto, anche in regioni dove abitualmente le segnalazioni da vaccino sono poche.L’analisi dei dati raccolti è stata continua, con un coordinamento tra AIFA e Centri regionali e in accordo a quanto previsto a livello europeo. Il profilo beneficio/rischio del vaccino è stato in linea con quanto atteso e non sono emersi al momento segnali relativi a reazioni gravi e inattese. Naturalmente per un giudizio definitivo occorre attendere l’analisi complessiva a livello europeo e mondiale.
E’ auspicabile che quanto di buono fatto per la farmacovigilanza della vaccinazione pandemica possa servire come base per organizzare meglio in futuro tutta la sorveglianza delle reazioni avverse da vaccino. L’esperienza del Veneto in questo ambito crediamo possa servire da riferimento per le altre regioni.
N. dosi somministrate | Copertura vaccinale (%) | N. di segnalazioni | Tasso di segnalazione (segnalazioni/10.000 dosi) | |
---|---|---|---|---|
Abruzzo | 15651 | 7 | 5 | 3,2 |
Basilicata | 6190 | 6,2 | 5 | 8,1 |
Calabria | 31375 | 9,2 | 21 | 6,7 |
Campania | 53783 | 5,5 | 59 | 11 |
Emilia-Romagna | 157339 | 21,7 | 146 | 9,3 |
Friuli Venezia Giulia | 18836 | 9,1 | 128 | 68 |
Lazio | 34702 | 3,7 | 17 | 4,9 |
Liguria | 19749 | 7,4 | 122 | 61,8 |
Lombardia | 151167 | 9,3 | 194 | 12,8 |
Marche | 29282 | 11,2 | 38 | 13 |
Molise | 2959 | 5,6 | 12 | 40,6 |
P.A. Bolzano | 5662 | 6,8 | 25 | 44,2 |
P.A. Trento | 8156 | 9,3 | 8 | 9,8 |
Piemonte | 26334 | 3,5 | 52 | 19,8 |
Puglia | 50771 | 7,4 | 15 | 3 |
Sardegna | 17535 | 6,2 | 23 | 13,1 |
Sicilia | 87446 | 10,3 | 91 | 10,4 |
Toscana | 51224 | 8,2 | 104 | 20,3 |
Umbria | 18839 | 12,6 | 13 | 6,9 |
Valle d’Aosta | 1132 | 5,2 | 0 | 0 |
Veneto | 79119 | 9,7 | 87 | 11 |
Totale | 890333 | 8,9 | 1173 | 13,2 |
Ugo Moretti
Centro Regionale di Farmacovigilanza Regione Veneto
Giovanna Zanoni
Programma Regionale Canale Verde
Centro Regionale di Farmacovigilanza Regione Veneto
Giovanna Zanoni
Programma Regionale Canale Verde