Anticoagulanti e sanguinamenti gravi
Che cosa succede
Agli inizi di novembre la Food and Drug Administration ha valutato nuove informazioni riguardo al rischio di sanguinamenti gravi associati all’uso degli anticoagulanti dabigatran e warfarin. I risultati degli studi e dei dati amministrativi in possesso dell’FDA indicano che i tassi di sanguinamento associati all’uso ex novo dei due farmaci sono sovrapponibili e ciò conferma i dati derivati dai grandi trial condotti a oggi.
Qual è il problema?
L’introduzione in terapia di un nuovo anticoagulante come il dabigatran richiede un’attenta sorveglianza degli effetti avversi e in particolare occorre valutare se la frequenza e la gravità dei sanguinamenti è in linea con quella dell’ormai collaudato warfarin o superiore.
Dopo la nuova valutazione non sono comunque state cambiate le raccomandazioni riguardo all’uso di dabigatran, non essendo emerse nuove prove.
Conclusioni
I medici devono attenersi ai dosaggi indicati nella scheda tecnica, soprattutto nei pazienti che hanno un’insufficienza renale, per ridurre il rischio di sanguinamento.
Anche l’interruzione della terapia per la comparsa di sanguinamenti minori va considerata sempre dal medico sulla base del rapporto rischio beneficio specie nei pazienti con fibrillazione atriale o ad alto rischio di ictus ischemico.
FDA Drug Safety Communication, novembre 2012, www.fda.org