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Sabato, Dicembre 15, 2012

Polmonite e benzodiazepine

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Uno studio caso-controllo britannico suggerisce un’associazione tra uso di benzodiazepine e insorgenza di polmonite acquisita in comunità e decessi per questa condizione. I ricercatori hanno confrontato 4.964 casi di malattia e 29.697 controlli, individuati nell’archivio Health Improvement Network che contiene i dati di quasi 9 milioni di assistiti da medici di medicina generale. E' stato rilevato un aumento dei casi di polmonite acquisita in comunità dopo esposizione (30-90 giorni prima) alle benzodiazepine considerate nell’insieme (odds ratio 1,54, limiti di confidenza al 95% da 1,42 a 1,67) e con diazepam (odds ratio 1,49, limiti di confidenza al 95% da 1,34 a 1,65), lorazepam (odds ratio 1,65, limiti di confidenza al 95% da 1,24 a 2,20) e temazepam (odds ratio 1,43, limiti di confidenza al 95% da 1,29 a 1,59). E’ stata trovata per la classe anche un’associazione con la mortalità sia a 30 giorni (hazard ratio 1,22,  limiti di confidenza al 95% da 1,06 a 1,39) sia a lungo termine (hazard ratio 1,32, limiti di confidenza al 95% da 1,19 a 1,47). L’incremento della mortalità a lungo temine si confermava anche per i singoli farmaci: diazepam (hazard ratio 1,27, limiti di confidenza al 95% da 1,11 a 1,46), clordiazepossido (hazard ratio 1,49, limiti di confidenza al 95% da 1,02 a 2,17), lorazepam (hazard ratio 1,48, limiti di confidenza al 95% da 1,1 a 2,00) e temazepam (hazard ratio 1,20, limiti di confidenza al 95% da 1,06 a 1,36). Per lo zopiclone nessuna associazione raggiungeva la significatività statistica. L’impatto negativo delle benzodiazepine non era influenzato dal genere o dall’età, mentre era meno marcato in presenza di rilevanti comorbilità. 

Esistono precedenti segnalazioni di un’associazione tra impiego di benzodiazepine in pazienti critici e aumento dell’incidenza delle infezioni e dei decessi per sepsi. La ricerca, circoscritta alle infezioni del parenchima polmonare acquisita in comunità in pazienti ambulatoriali, sembra confermare questa possibilità. Si ipotizza un’azione sui recettori dell’acido gamma-aminobutirrico di tipo A (GABA-A) espressi sia dai neuroni  che dalle cellule del sistema immunitario, i macrofagi in particolare. E’ quindi auspicabile, anche tenendo conto del frequente impiego delle benzodiazepine nell’anziano (secondo gli autori dello studio il 2% della popolazione generale nel Regno Unito e negli Stati Uniti, fino al 10% degli anziani), che si verifichi con studi ad hoc l'effetto delle benzodiazepine sulla funzione immunitaria.

 

Obiora E, Hubbard R, et al. The impact of benzodiazepines on occurrence of pneumonia and mortality from pneumonia: a nested case-control and survival analysis in a population-based cohort. Thorax 2012;doi:10.1136/thoraxjnl-2012-202374.

e-mail ricercatore: r.sanders@ucl.ac.uk

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