Sebbene l’insorgenza di rabdomiolisi iatrogena sia prevalentemente associata all’uso delle statine, prove scientifiche fornite dalla letteratura supportano il coinvolgimento anche di farmaci antiepilettici, quali fenobarbital e fenitoina.1
Sebbene l’insorgenza di rabdomiolisi iatrogena sia prevalentemente associata all’uso delle statine, prove scientifiche fornite dalla letteratura supportano il coinvolgimento anche di farmaci antiepilettici, quali fenobarbital e fenitoina.1
Un’indagine dello Spanish Centre for Pharmacoepidemiologic Research (CEIFE) esclude che l’impiego di acido acetilsalicilico per la profilassi cardiovascolare modifichi il rischio di sanguinamento a carico del sistema nervoso centrale.
Secondo una revisione sistematica condotta dai ricercatori dell’Università di Gerusalemme, l’impiego degli ipnoducenti alternativi alle benzodiazepine meglio noti come farmaci-Z (zolpidem, zopiclone, eszopiclone e zaleplon) si associa a un aumento del rischio di fratture.
Da uno studio cui hanno collaborato ricercatori statunitensi e francesi emerge chiara l’importanza della farmacovigilanza postmarketing.
In età pediatrica l’associazione di vancomicina con piperacillina/tazobactam è particolarmente dannosa per la funzione renale.
Secondo una metanalisi, l’impiego di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o di inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI) in età pediatrica si associa a un rischio significativo di eventi avversi anche gravi, a fronte di un...
Uno studio multicentrico retrospettivo effettuato dai ricercatori del Canadian Network for Observational Drug Effect Studies (CNODES) ha confrontato la sicurezza, nei primi 3 mesi di impiego, degli anticoagulanti diretti con quella del warfarin in corso di tromboembolia venosa...
Il trattamento con fluorochinoloni si associa al rischio di ipertensione endocranica benigna (pseudotumor cerebri secondario).
Uno studio svedese di coorte basato sulle informazioni raccolte nel registro nazionale Swedish National Patient Register indica che l’impiego di inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF) alfa per il trattamento della malattia di Crohn comporta un aumento del rischio di resezione...
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