L’esposizione prolungata e ad alte dosi di anestetici in bambini sopravvissuti a una leucemia linfoblastica acuta si associa a ritardi di tipo neurocognitivo e ad anomalie strutturali cerebrali.
L’esposizione prolungata e ad alte dosi di anestetici in bambini sopravvissuti a una leucemia linfoblastica acuta si associa a ritardi di tipo neurocognitivo e ad anomalie strutturali cerebrali.
L’utilizzo di pregabalin è associato a un aumento di incidenti conseguenti alla compromissione della coordinazione e a un peggioramento della salute mentale.
I pazienti ipertiroidei trattati con iodio radioattivo sembrano avere un aumento del rischio di morte per tumori solidi, proporzionale alla dose a cui vengono esposti organi e tessuti.
L’assunzione di acido tranexamico, l’agente antifibrinolitico molto usato per contenere gli eventi emorragici, riduce la mortalità per tutte le cause, senza aumentare il rischio di complicazioni trombotiche venose o arteriose.
L’assunzione di inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina, ma non di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, è associata a un maggior numero di eventi avversi rispetto al placebo nei pazienti con più di 65 anni di età trattati nella fase acuta di un disturbo...
L’assunzione prolungata di inibitori di pompa protonica sarebbe associata a un eccesso, pur piccolo, di mortalità conseguente a patologie cardiovascolari, insufficienza renale cronica e tumori di esofago e stomaco.
Tra gli antiaggreganti sempre più spesso associati all’acido acetilsalicilico dopo un evento ischemico acuto, il ticagrelor ha trovato il suo antidoto.
Alcuni principi contenuti nelle creme solari potrebbero essere assorbiti con possibili conseguenze per la salute.
Scagionato il vaccino antinfluenzale: dopo la somministrazione a pazienti con malattie reumatologiche autoimmuni non aumenta il rischio di nuove visite mediche per la comparsa di dolore articolare, riacutizzazioni della malattia, prescrizione di corticosteroidi, vasculiti e febbre di origine...
La profilassi antibiotica post intervento chirurgico non solo non ha una dimostrata efficacia, rispetto a quella pre intervento, ma si associa anche a un aumento del rischio di insufficienza renale e di infezioni da Clostridium difficile, tanto maggiore quanto più lunga...
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