Vista a rischio dopo trattamenti cosmetici intradermici

Gli oculisti del Retina-Vitreous Associates Medical Group di Los Angeles, segnalano, dopo un trattamento di chirurgia plastica del viso con cosmetici filler, 3 casi di occlusione dell’arteria centrale della retina e dei suoi rami seguita da compromissione grave e irreversibile della vista.

Il primo evento ha colpito un uomo sano di circa 30 anni: al momento della visita, effettuata 3 settimane dopo il trattamento, una riduzione dei quadranti superiori del campo visivo dell’occhio sinistro, verificatesi il giorno successivo all’iniezione di acido ialuronico.

Il secondo caso si riferisce a una donna sana sulla sessantina colpita da amaurosi dell’occhio destro lo stesso giorno in cui si era sottoposta all’iniezione di grasso autologo.

Anche una donna sana di circa 45 anni ha riferito cecità dell’occhio destro subito dopo il termine di un’iniezione di collagene bovino e microsfere di polimetilmetacrilato. La rapida insorgenza della complicanza ha reso possibile un intervento tempestivo ma aggressivo di paracentesi della camera anteriore e prelievo di 0,1 ml di umor acqueo per ridurre la pressione intraoculare, il massaggio oculare e l’ossigenoterapia iperbarica. Solo quest’ultima paziente ha avuto un lieve recupero.

In tutti i casi la fluroangiografia ha mostrato occlusioni di rami o dell’arteria centrale della retina. Il comune denominatore di questi eventi avversi era il fatto che l’iniezione intradermica dei differenti prodotti filler era stata praticata sulla fronte, una sede non autorizzata per nessuno di essi. I farmaci avevano verosimilmente fatto ingresso per via retrograda nel circolo arterioso retinico tramite le anastomosi tra carotide interna e carotide esterna per poi localizzarsi stabilmente nei tessuti della retina.

L’occlusione retinica risulta quindi una conseguenza rara ma grave dell’uso inappropriato di  prodotti utilizzati per la chirurgia estetica intradermica. Non solo gli operatori devono essere consapevoli di questo rischio, ma ne vanno adeguatamente informati i pazienti.