Trattare l’emicrania in gravidanza e nell’allattamento
L’emicrania è un disturbo piuttosto comune nell’etá riproduttiva con un picco di prevalenza del 25% tra i 30 e i 40 anni.1 Generalmente i sintomi dell’emicrania migliorano in gravidanza e ritornano circa un mese dopo il parto. Nel periodo dell’allattamento, fattori ambientali come la mancanza di sonno e lo stress possono aggravare ulteriormente la situazione. Nel 4-8% delle donne si assiste invece a un peggioramento dell’emicrania durante la gestazione che può verificarsi già nel primo trimestre.2 Un approccio preventivo non farmacologico (evitare fattori scatenanti o aggravanti, assicurare un’alimentazione adeguata e un numero di ore di sonno sufficiente, fare esercizio fisico e di rilassamento) dovrebbe essere sempre considerato quale prima scelta.
Tabella. Sicurezza dei farmaci comunemente usati nel trattamento dell’emicrania nelle varie fasi della gravidanza e durante l’allattamento
Tuttavia, per quanto l’uso di farmaci in gravidanza e allattamento debba essere sempre il più possibile limitato, in alcuni casi la gravità e l’intensità degli attacchi è tale da non poterne fare a meno. Un trattamento non ottimale dell’emicrania può avere conseguenze rilevanti per la madre e per il feto che comprendono malnutrizione, disidratazione, privazione del sonno, stress, e depressione.3 Alcuni studi hanno rilevato inoltre un aumento del rischio di complicanze cardiovascolari, quali ictus, ipertensione gestazionale e preeclampsia.4 Pertanto fornire un trattamento antiemicrania adeguato nelle donne in gravidanza è imperativo, anche se la scelta dei farmaci può rappresentare una sfida. Molti dei farmaci utilizzati nel trattamento dell’emicrania non hanno infatti una documentazione di sicurezza sufficiente a garantirne l’uso gestazionale o nell’allattamento. Per il trattamento si usano principalmente paracetamolo, farmaci antinfiammatori non steroidei e triptani. Per la prevenzione dell’emicrania sono utilizzati principalmente betabloccanti, antiepilettici, e antidepressivi triciclici. La possibilità di utilizzare o meno questi farmaci in gravidanza e allattamento può dipendere dal periodo gestazionale e puerperale specifico. La tabella a pagina precedente riassume in maniera schematica quali siano le scelte raccomandabili.5
- Neurology 2007;68:343-9. CDI
- Neurology 1999;53:S26-8. CDI NS
- Postgrad Med 2004;115:39-44, 47-50.
- Brit Med J 2009;338:b664. CDI
- Nat Rev Neurol 2015;11:209-19. CDI
Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, Centro FV Toscana