SSRI sicuri in gravidanza?
Uno studio osservazionale prospettico statunitense suggerisce che l’impiego di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) in gravidanza, ma anche la depressione stessa, non compromettano la crescita o lo sviluppo del prodotto del concepimento. I dati si riferiscono a 46 donne gravide in trattamento con SSRI, 31 donne gravide con depressione maggiore non in trattamento e 97 donne gravide di controllo che sono state seguite con numerose visite programmate sia durante la gestazione (20a, 30a e 36a settimana) sia nel primo anno di vita del bambino (a 2, 12, 26 e 52 settimane dopo il parto).
Il 19,1% delle donne in trattamento ha partorito prima della 37a settimana rispetto al 9,7% delle donne con depressione e al 5% delle donne di controllo. La differenza era significativa solo tra gruppo di trattamento e gruppo di controllo (p<0,02).
Non si sono osservate differenze tra i tre gruppi in termini di peso, lunghezza e circonferenza cranica del bambino, sempre determinati in cieco dagli operatori. L’accrescimento dei tre gruppi di bambini ha infatti seguito per tutto il periodo di osservazione le curve di crescita caratteristiche per l’età.
Inoltre non si è osservata alcuna interferenza tra questi esiti e l’indice di massa corporea della madre prima della gravidanza.
Anche se i dati di questo studio, peraltro di numerosità limitata, suggeriscono un buon profilo di sicurezza degli SSRI in gravidanza, va segnalata la presenza di possibili conflitti di interessi (la coordinatrice dello studio dichiara di aver ricevuto finanziamenti da un’azienda produttrice di antidepressivi).
Wisner KL, Bogen DL, et al. Does fetal exposure to SSRIs or maternal depression impact infant growth? Am J Psychiatry 2013;170:485-93.
e-mail ricercatore: katherine.wisner@northwestern.edu