Sintomi da sospensione degli antidepressivi: frequenza e implicazioni

Oggigiorno, la comparsa di sintomi dopo la sospensione o la riduzione della dose dei farmaci antidepressivi è una realtà riconosciuta. Le linee guida nazionali e internazionali per la pratica clinica infatti raccomandano, quando necessario, una riduzione graduale della dose. Meno nota è invece l’incidenza di questi sintomi che sembrano interessare una porzione clinicamente rilevante di pazienti dopo l’interruzione della terapia.

A rilevarlo è una revisione sistematica con metanalisi di 79 studi per un totale di 21.002 pazienti, per lo più donne (72%), che ha stimato l’incidenza dei sintomi da sospensione degli antidepressivi nella letteratura pubblicata, con l’obiettivo di informare il processo decisionale clinico e orientare la ricerca futura in questo campo.

Secondo quanto riscontrato dallo studio, i sintomi da sospensione degli antidepressivi interessano circa il 15% dei pazienti che interrompono la terapia. Tra gli antidepressivi, quelli associati a incidenze più elevate di qualsiasi sintomo da sospensione sono l’imipramina (0,44, limiti di confidenza al 95% da 0,25 a 0,66), la desvenlafaxina e la venlafaxina (0,40, limiti di confidenza al 95% da 0,35 a 0,45), mentre la fluoxetina (0,15, limiti di confidenza al 95% da 0,01 a 0,80) e la sertralina (0,18, limiti di confidenza al 95% da 0,08 a 0,35) si associano a incidenze più basse. Imipramina, desvenlafaxina e venlafaxina, insieme alla paroxetina, correlano anche alla comparsa di sintomi più gravi rispetto agli altri principi attivi della classe, indipendentemente dalla riduzione graduale della dose o dalla brusca sospensione del farmaco.

Questi risultati evidenziano la necessità di una gestione attenta dei pazienti in fase di interruzione del trattamento antidepressivo e particolare cautela in coloro che assumono imipramina, desvenlafaxina e venlafaxina, associate a incidenze più elevate di sintomi da sospensione, oltre che più gravi. È inoltre essenziale che i pazienti siano informati sulle potenziali conseguenze dell’interruzione di questi farmaci e sull’importanza di adottare un approccio graduale nella riduzione della dose.