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Mercoledì, Marzo 12, 2025

Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e sequele cardiovascolari

I sopravvissuti alla sindrome di Stevens-Johnson e alla necrolisi epidermica tossica presentano un rischio significativamente maggiore di eventi cardiovascolari e mortalità correlata rispetto alla popolazione generale.
È quanto emerge da uno studio di coorte nazionale condotto nello stato di Taiwan sui dati dei registri sanitari e dei decessi raccolti tra il 1998 e il 2021. L’obiettivo dello studio era valutare il rischio di sequele cardiovascolari nei sopravvissuti a queste gravi condizioni cutanee, con particolare attenzione agli incidenti cerebrovascolari e alla cardiopatia ischemica.
La coorte relativa agli incidenti cerebrovascolari comprendeva 10.571 sopravvissuti, mentre quella della cardiopatia ischemica ne contava 11.084.
Rispetto alla popolazione generale, le persone con una storia di sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica erano maggiormente a rischio di morbilità cardiovascolare (hazard ratio - HR incidenti cerebrovascolari 1,65, limiti di confidenza al 95% da 1,57 a 1,72; HR cardiopatia ischemica 1,58, limiti di confidenza al 95% da 1,51 a 1,65) e morte per malattia cardiovascolare (HR incidenti cerebrovascolari 1,69, limiti di confidenza al 95% da 1,46 a 1,96; HR cardiopatia ischemica 1,55, limiti di confidenza al 95% da 1,32 a 1,82). L’aumento del rischio di mortalità cardiovascolare raggiungeva il picco un anno dopo l’episodio acuto, ma rimaneva elevato per un periodo compreso tra 4 e 7 anni, dimostrando che le conseguenze di queste reazioni cutanee persistono ben oltre la fase iniziale. Inoltre, i pazienti più anziani e quelli che necessitavano di un ricovero in terapia intensiva al momento della diagnosi presentavano un rischio significativamente più alto di mortalità cardiovascolare.
Pur essendo già note come reazioni avverse cutanee potenzialmente letali, questi risultati sottolineano la necessità di adottare strategie efficaci per la prevenzione, la diagnosi precoce e l’intervento tempestivo, al fine di ridurre il carico a lungo termine di morbilità e mortalità cardiovascolare nei sopravvissuti a queste gravi condizioni.

Chiu H, Chiu Y. Risk of cardiovascular morbidity and mortality in Stevens-Johnson Syndrome/Toxic Epidermal Necrolysis survivors. JAMA Dermatol 2025; DOI:10.1001/jamadermatol.2024.5881.

80.211.154.110