Sicurezza dei prodotti naturali per le vie respiratorie
Le prove scientifiche
L’asma è una malattia infiammatoria cronica con ricorrenti riacutizzazioni. Le riacutizzazioni di asma sono associate a un aumento dell’infiammazione delle vie aeree; nei soggetti suscettibili le riacutizzazioni possono essere causate da infezioni respiratorie oppure da esposizione ad allergeni.
In caso di asma frequentemente si ricorre a terapie complementari o alternative. In effetti la fitoterapia può inserirsi nel programma terapeutico anche di un paziente importante, come può essere il paziente asmatico cronico, senza tuttavia sostituirsi alle terapie convenzionali consolidatesi come sicure ed efficaci e a condizione che ne venga valutato il rapporto rischio-beneficio. Contrariamente all’uso e alla divulgazione d’uso di molte piante tradizionalmente indicate per l’asma, sono assai scarse la quantità e la qualità delle ricerche in questo specifico settore. Molto di quello che si conosce riguardo all’efficacia e alla sicurezza è basato principalmente su indagini di prevalenza e su pochi studi di non buona qualità metodologica che riportano risultati controversi.1 Gli sforzi maggiori della ricerca sull’uso delle terapie complementari o alternative nei disturbi dell’apparato respiratorio si sono concentrati sul ruolo e sui possibili impieghi dell’echinacea o del pelargonium nel raffreddore, condizione come noto che si risolve da sola, trascurando invece situazioni cliniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva e l’asma bronchiale, più gravi e impegnative dal punto di vista clinico e sociale.
L’uso delle terapie complementari o alternative
Contrariamente alle poche prove presenti in letteratura, le malattie respiratorie, asma e allergia in particolare, sono tra le condizioni cliniche per le quali viene fatto un maggiore uso di terapie complementari o alternative; in particolare in letteratura è riportato un alto consumo di terapie a base di piante per l’asma sia nei bambini sia negli adulti.2
Studi qualitativi indicano che le madri sono fortemente influenzate da quanto riportato in Internet per la cura dell’asma con le terapie complementari o alternative a base di piante, considerandole sicure e senza rischio di interazione con i farmaci convenzionali.3In realtà i prodotti naturali comprendono una varietà di sostanze di difficile gestione come erbe, vitamine, minerali, integratori e botanical: balsami per il petto a base di canfora, eucalipto e mentolo, succo di aloe, echinacea e sciroppi contenenti tolù, ciliegio selvatico, cocillana, tè o caffè contenenti metilxantine naturali, e anche efedra (ma huang). Tali prodotti possono contenere più di una pianta medicinale, a volte specie sbagliate, un dosaggio di principi attivi più alto o basso rispetto a quanto dichiarato in etichetta, contaminanti, adulteranti, piante medicinali non dichiarate, pesticidi e metalli pesanti.
La sicurezza d’uso
Come detto, molto spesso le etichette non garantiscono qualità o coerenza, in più i principi attivi dei prodotti naturali non sono inerti e possono interferire con i farmaci di sintesi e provocare effetti indesiderati. Rare ma serie reazioni avverse sono state riportate con l’uso di certe piante medicinali. La liquirizia per esempio, che viene utilizzata per la sua azione antiflogistica e sedativa della tosse, tradizionalmente riconosciuta, può prolungare l’emivita dei corticosteroidi potenziandone l’effetto e riducendone il catabolismo epatico. Oppure l’efedra, una pianta della medicina tradizionale cinese usata nella terapia dell’asma bronchiale come decongestionante, che contiene in particolare efedrina, un’amina simpaticomimetica, può provocare effetti cardiovascolari specialmente quando assunta in concomitanza con albuterolo. L’uso di efedra è oggi da considerarsi ampiamente superato per i frequenti effetti collaterali cardiovascolari e per la disponibilità di stimolanti adrenergici selettivi.
Molti prodotti apparentemente innocui possono inoltre risultare allergizzanti. Per esempio echinacea e camomilla, piante appartenenti alla famiglia delle composite, possono peggiorare l’asma in pazienti sensibili agli antigeni di queste specie.
Di grande preoccupazione sono infine le segnalazioni che riguardano la modalità d’uso di questi prodotti. Un piccolo numero di soggetti riporta infatti l’ingestione di prodotti a base di canfora. L’ingestione di turpentine oil e di Vicks vaporub® può essere fatale nei bambini e può rappresentare un rischio anche negli adulti.4
L’uso di tali prodotti può essere associato a una riduzione dell’aderenza ai corticosteroidi per inalazione, come pure alla sostituzione delle terapie convenzionali (specialmente beta agonisti a breve durata d’azione e corticosteroidi per via inalatoria). Comportamenti di sostituzione di farmaci convenzionali con terapie complementari o alternative possono causare ritardi nell’attuazione di un intervento medico tempestivo e appropriato in caso di episodi acuti di asma o diminuire l’aderenza ai trattamenti convenzionali di provata efficacia, contribuendo così a un’aumentata morbilità.5
Conclusioni
Allo stato attuale della ricerca, c’è ancora una notevole necessità di raccogliere prove scientifiche, modalità d’uso, studi di efficacia e di sicurezza, sia per i clinici che trattano i pazienti con asma sia per i pazienti che decidono per l’automedicazione. Manca inoltre una buona comunicazione medico-paziente sull’uso delle terapie complementari o alternative, anche per il fatto che pochi sono i medici informati circa il loro utilizzo e anche perché c’è una certa riluttanza da parte dei pazienti a dichiararne l’uso.
- Nurs Clin North Am 2013;48:53-149. CDI
- Arch Pediatr Adolesc Med 2002;156:1042-4. CDI NS
- Qual Health Res 2008;18:43-55. CDI NS
- Pediatrics 2003;111:981-5. CDI NS
- Ann Allergy Asthma Immunol 2010;104:132-8. CDI
Eugenia Gallo, Alfredo Vannacci
Centro FV Toscana