Sanguinamento tardivo dopo colonscopia nei pazienti che assumono clopidogrel

Una revisione sistematica canadese ha valutato il rischio di sanguinamento a seguito di una polipectomia eseguita durante una colonscopia nei pazienti in trattamento con clopidogrel. Sono stati selezionati 5 studi osservazionali (574 pazienti che non avevano sospeso il farmaco e 6.169 soggetti di controllo). L’esito primario considerato era il rischio di sanguinamento dopo la procedura nei pazienti che non avevano sospeso il trattamento; gli esiti secondari erano il sanguinamento precoce (nell’immediato periodo post operatorio) o a distanza di tempo (entro 30 giorni) dalla procedura. Dall’analisi dei dati aggregati emergeva una maggiore frequenza di sanguinamento nel gruppo che non interrompeva il farmaco (6,4 % rispetto a 1,67%; rischio relativo 2,54, limiti di confidenza al 95% da 1,68 a 3,84, p<0,00001). Questa differenza era però dovuta solo ai sanguinamenti tardivi (5 studi: 2,65% rispetto a 0,6%; rischio relativo 4,66, limiti di confidenza al 95% da 1,68 a 3,84, p<0,00001), mentre in fase precoce non c’era una differenza statisticamente significativa tra i due gruppi (3 studi: 5,1% rispetto a 1,68%; rischio relativo 1,76, limiti di confidenza al 95% da 0,9 a 3,46, p=0,10) .

Le linee guida attuali raccomandano di sospendere la terapia con clopidogrel da 5 a 10 giorni prima di effettuare una colonscopia interventistica, mentre alcuni studi indicavano che la prosecuzione dell’antiaggregante non determina un maggiore tasso di sanguinamenti. Questa revisione chiarisce che esiste effettivamente un rischio di sanguinamento, ma che l’evento avverso non si verifica nell’immediato periodo post operatorio. Pertanto, non solo è opportuno che nei pazienti cardiopatici in terapia antiaggregante si tenga conto del rapporto rischi/benefici prima di decidere la strategia terapeutica ma anche, una volta stabilita l’indicazione a non sospendere il clopidogrel, si segua il paziente per un periodo di osservazione adeguato.