Rischiosi i test di provocazione bronchiale specifici con allergeni occupazionali
I test di provocazione bronchiale specifici utilizzati per la diagnosi di asma occupazionale si associano a un numero rilevante di reazioni avverse. Infatti nel corso di uno studio belga condotto su 355 pazienti consecutivi con risposta positiva a uno o più allergeni professionali (caduta del volume espiratorio massimo nel primo secondo, FEV1 ≥20%; nel 61% dei casi coinvolti allergeni a elevato peso molecolare, come il lattice, farine vegetali ed enzimi; nel 37% allergeni a basso peso molecolare, come metalli, isocianati, polveri di legno, composti dell’ammonio quaternario, e sali persolfati), il 20% (n=68) ha richiesto l’impiego di beta agonisti per via inalatoria successivamente al test. In particolare, le reazioni asmatiche moderate (necessità di somministrare beta agonisti a rapida durata d’azione per via inalatoria) si sono verificate in 40 casi (12%, limiti di confidenza al 95% da 9% a 16%), quelle gravi (necessità di somministrare ripetutamente beta agonisti a rapida durata d’azione per via inalatoria e corticosteroidi per via sistemica) in 10 casi (3%, limiti di confidenza al 95% da 1% a 5%). La metà degli eventi gravi (5/10) insorgeva entro i primi 5 minuti di esposizione. L’analisi multivariata ha indicato che alcuni fattori aumentavano la probabilità dell’evento avverso: l’uso di un allergene di basso peso molecolare (odds ratio 2,47, limiti di confidenza al 95% da 1,43 a 4,28) e il fatto che i pazienti fossero in trattamento con corticosteroidi per via inalatoria (odds ratio 1,62, limiti di confidenza al 95% da 0,93 a 2,8). Peraltro il basso peso molecolare delle sostanze impiegate per il test di provocazione era l’unica variabile indipendente predittiva di reazioni moderate o gravi (odds ratio 3,05, limiti di confidenza al 95% da 1,62 a 5,73).
I test di provocazione bronchiale specifici con agenti occupazionali utilizzati per la diagnosi di asma professionale sono, per quanto indispensabili in casi selezionati, una procedura non priva di rischi che va effettuata in un contesto con disponibilità di personale e apparecchiature necessarie adeguati ad affrontare le situazioni di emergenza.
Vandenplas O, D'Alpaos V, et al. Incidence of severe asthmatic reactions after challenge exposure to occupational agents. Chest 2013;143:1261-8.
e-mail ricercatore: olivier.vandenplas@uclouvain.be