Rischio di suicidio nei pazienti trattati con finasteride
L’assunzione di finasteride per il trattamento dell’alopecia in pazienti con meno di 45 anni sembra associarsi in modo statisticamente significativo a suicidalità, ansia e depressione.
Lo segnala uno studio caso-non caso svolto sui dati di VigiBase (il database dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per le segnalazioni spontanee) che ha analizzato le segnalazioni relative a 3.282 utilizzatori di finasteride, stratificandoli in base all’indicazione (iperplasia prostatica benigna o alopecia) e all’età (≤45 anni e >45 anni).
I ricercatori hanno osservato che l’assunzione di finasteride si associva a una sproporzione significativa delle segnalazioni per suicidalità (odds ratio 1,63, limiti di confidenza al 95% da 1,47 a 1,81) ed eventi avversi di natura psicologica (odds ratio 4,33, da 4,17 a 4,49).
Tale aumento era osservabile nei pazienti più giovani (odds ratio 3,47, da 2,90 a 4,15) e in quelli in trattamento per alopecia (odds ratio 2,06, da 1,81 a 2,34) ma non nei pazienti più anziani e trattati per iperplasia prostatica benigna.
Sulla base di questi dati i ricercatori ipotizzano che la sproporzione osservata potrebbe essere attribuibile a una maggiore vulnerabilità dei pazienti più giovani agli eventi avversi della finasteride e/o a un bias conseguente agli incentivi alla segnalazione.
Questi risultati suggeriscono di tenere in considerazione l’aumento del rischio di suicidalità, depressione e ansia quando si prescrive finasteride a pazienti giovani con alopecia, tuttavia, considerando la possibilità di bias, tale correlazione merita di essere ulteriormente indagata.
Nguyen D D, Marchese M et al. Investigation of suicidality and psychological adverse events in patients treated with finasteride. JAMA Dermatol. DOI:10.1001/jamadermatol.2020.3385.