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Sabato, Ottobre 5, 2013

Rischio di mortalità con gli antidiabetici orali

Reazione: 

Un’indagine su un ampio campione di quasi 200mila statunitensi diabetici (185.360 uomini, 7.812 donne) rappresentativi della popolazione generale ha confrontato il rischio di mortalità di diversi ipoglicemizzanti orali.

Tutti i pazienti, selezionati dai registri della Veterans Health Administration, avevano iniziato la monoterapia con ipoglicemizzanti orali (metformina, sulfoniluree o rosiglitazone) tra il 2004 e il 2009, li avevano assunti per almeno un anno (durata media del trattamento 1,4-1,7 anni secondo il farmaco considerato) e sono stati seguiti fino alla sospensione del farmaco, alla sua sostituzione o all’aggiunta di un altro medicamento, al decesso (verificatosi nel 2,2% dei casi, n=4.256) o al completamento dello studio (31 dicembre 2009).

I risultati evidenziano un aumento del rischio di mortalità con glibenclamide rispetto a metformina (hazard ratio 1,38, limiti di confidenza al 95% da 1,27 a 1,5) e con glipizide rispetto a metformina (hazard ratio 1,55, limiti di confidenza al 95% da 1,43 a 1,67), a rosiglitazone (hazard ratio 1,27, limiti di confidenza al 95% da 1,01 a 1,59) e a glibeclamide (hazard ratio 1,12, limiti di confidenza al 95% da 1,02 a 1,23).

Con il rosiglitazone il rischio di mortalità era diverso tra generi (p=0,034), maggiore per le donne (hazard ratio 4,36, limiti di confidenza al 95% da 1,34 a 14,20) e non statisticamente significativo per gli uomini (hazard ratio 1,19, limiti di confidenza al 95% da 0,95 a 1,49).

Gli ipoglicemizzanti orali sono tra i farmaci di più comune impiego, ma mancavano dati di confronto sulla sicurezza delle diverse classi e in particolare sul rischio di mortalità.

Nel complesso, i risultati sembrano indicare un profilo di sicurezza migliore per metformina, in accordo con precedenti dati della letteratura scientifica. Rispetto alla biguanide, l’impiego di rosiglitazone, glibenclamide o glipizide si associa a un aumento del rischio di morte del 22%, 38% e 55%, rispettivamente. Gli autori stessi segnalano la necessità di ulteriori verifiche per eliminare eventuali fattori di confondimento nell’interpretazione dei risultati. A livello di scelta prescrittiva resta dunque valido il criterio di una valutazione caso per caso delle caratteristiche del paziente e del rapporto rischi/benefici.

Wheeler S, Moore K, et al. Mortality among veterans with type 2 diabetes initiating metformin, sulfonylurea or rosiglitazone monotherapy. Diabetologia 2013;56:1934-43.

 e-mail ricercatore: eboyko@uw.edu

 

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