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Lunedì, Novembre 14, 2022

Reazioni cutanee da inibitori della fosfoinositide 3-chinasi

Reazione: 
L’uso di inibitori della fosfoinositide 3-chinasi come terapia adiuvante nei pazienti con cancro si associa alla comparsa di reazioni cutanee anche gravi.
A evidenziarlo è una revisione sistematica con metanalisi di 16 studi randomizzati di fase II e III per un totale di 4.200 partecipanti che ha stimato l’incidenza degli eventi avversi cutanei conseguenti al trattamento con questi farmaci.
Nei pazienti trattati con inibitori della fosfoinositide 3-chinasi l’incidenza complessiva delle reazioni cutanee di qualsiasi grado è stata del 29,30% (Odds Ratio - OR 2,55, limiti di confidenza al 95% da 1,74 a 3,75) e di quelle gravi stimata al 6,95% (OR 4,64, limiti di confidenza al 95% da 2,70 a 7,97).
La patogenesi delle lesioni cutanee associate all’uso di questi farmaci non è completamente chiarita, tuttavia è noto che la via della fosfoinositide 3-chinasi svolge un ruolo fondamentale nella differenziazione dei cheratinociti e la sua inibizione comporta una disregolazione dei fattori di crescita con conseguente morte cellulare epidermica.
Poiché gli effetti cutanei degli inibitori della fosfoinositide 3-chinasi possono essere di gravità tale da richiedere la sospensione o l’interruzione del trattamento, operatori sanitari e pazienti dovrebbero essere informati sui rischi dermatologici associati a questi farmaci in modo da permetterne l’identificazione precoce, il trattamento tempestivo e migliorare l’aderenza alla terapia.

Jfri A, Meltzer R, et al. Incidence of cutaneous adverse events with phosphoinositide 3-kinase inhibitors as adjuvant therapy in patients with cancer: a systematic review and meta-analysis. JAMA Oncol 2022; DOI:10.1001/jamaoncol.2022.4327.

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