Overdose da paracetamolo: i nuovi biomarcatori
Secondo due studi prospettici di coorte britannici, il ricorso ad alcuni biomarcatori ematici consentirebbe di stratificare il rischio di danno epatico in caso di overdose da paracetamolo.
Nel primo studio sono stati misurati i livelli di quattro marcatori di danno epatico (microRNA-122, cheratina-18, HMGB1 e glutammato deidrogenasi) in 985 pazienti giunti in Pronto soccorso per una overdose da paracetamolo. Il prelievo era fatto prima di iniziare la terapia endovenosa con acetilcisteina. In base ai risultati di questi marcatori, i pazienti venivano stratificati per vedere le diverse frequenze dell’esito valutato, cioè la presenza del danno epatico acuto tale da imporre di continuare il trattamento con acetilcisteina oltre la durata abituale.
Nel secondo studio su 202 pazienti sono stati applicati i dati ottenuti nel primo studio per convalidare l’attendibilità dei biomarcatori.
La combinazione dei quattro marcatori forniva dati più attendibili per la stratificazione del rischio epatico rispetto al solo dosaggio della ALT (p<0,0001 in entrambe le coorti).
I ricercatori stessi indicano come l’impiego di questi biomarcatori possa anzitutto essere utile negli studi di valutazione dei farmaci impiegati in caso di overdose da paracetamolo, mentre il passaggio all’uso clinico richiederà invece più tempo.
Dear J, Clarke J, et al. Risk stratification after paracetamol overdose using mechanistic biomarkers: results from two prospective cohort studies. Lancet Gastroenterol Hepatol 2018;3:104-13
e-mail ricercatore: daniel.antoine@ed.ac.uk