Mancano le regole per i conservanti dei cosmetici
Facendo seguito al continuo aumento di casi di dermatite da contatto causata da metilisotiazolinone, un conservante presente in diverse creme cosmetiche, i dermatologi dell’Università di Copenaghen hanno verificato le caratteristiche e l’andamento temporale di questa condizione.
Hanno preso in considerazione i patch test (che come noto consistono nell’applicazione di cerottini imbevuti di allergene per valutare la comparsa di una reazione di ipersensibilità ritardata) effettuati dal 1985 al 2013 su 23.138 pazienti con sospetta dermatite allergica da contatto. La prevalenza di questa diagnosi è passata dal 6,7% all’11,8% (p<0,001) ed era riconducibile al metilisotiazolinone, così come a un altro conservante, il metildibromo glutaronitrile. Mentre quest’ultimo è già stato proibito, con immediati e significativi benefici con riduzione della frequenza di reazioni cutanee (p<0,001), urge un analogo provvedimento a livello europeo rispetto al metilisotiazolinone, peraltro già dichiarato nel 2013 Contact Allergen of the Year dall’American Contact Dermatitis Society.
I dati dello studio danese denunciano la sostanziale carenza di normative europee che disciplinino l’impiego di nuovi conservanti nei cosmetici, in particolare l’inadeguata valutazione dei possibili rischi prima della commercializzazione dei prodotti.
Schwensen JF, White IR, et al. Failures in risk assessment and risk management for cosmetic preservatives in Europe and the impact on public health. Contact Dermatitis 2015;73:133-41.
e-mail ricercatore: jakob.ferloev.schwensen.03@regionh.dk