Macrolidi e stenosi del piloro
L’uso di antibiotici macrolidi nei primi giorni di vita si associa a un rischio molto aumentato di stenosi ipertrofica del piloro. A sottolineare il legame è uno studio di coorte basato sul registro sanitario nazionale danese. Tra il 1996 e il 2011 sono state analizzate 999.378 gravidanze giunte a termine, incrociando i dati di uso dei macrolidi nella madre (durante la gravidanza o nel primo periodo dopo la nascita) e nel neonato con quelli relativi agli interventi chirurgici per una stenosi ipertrofica del piloro.
In totale sono stati operati per una stenosi del piloro 880 bambini (0,9 casi ogni 1.000 nati). Il rischio relativo di stenosi nei bambini che erano stati trattati con macrolidi nelle prime due settimane di vita era di 29,8 (limiti di confidenza al 95% da 16,4 a 54,1). Il rischio era pure alto, ma più contenuto, se gli antibiotici erano stati usati dopo le prime due settimane di vita e nei 4 mesi successivi (3,24, limiti di confidenza al 95% da 1,20 a 8,74). In pratica c’era una differenza di rischio assoluto di 24,4 casi ogni 1.000 bambini per gli esposti ai macrolidi nelle prime due settimane di vita, che calava a 0,65 casi in più ogni 1.000 bambini per quelli trattati nei primi 4 mesi. Anche l’uso dell’antibiotico da parte della madre nelle due settimane dopo il parto si associava a un aumento del rischio di stenosi del piloro nel neonato (3,49 per l’uso nelle prime due settimane, limiti di confidenza al 95% da 1,92 a 6,34; differenza di rischio assoluto 2,15 casi ogni 1.000 bambini); l’uso più tardivo invece non comportava alcun aumento.
L’uso dei macrolidi durante la gravidanza non si associava a una stenosi ipertrofica del piloro nel nascituro, anche se la terapia iniziata nell’ultimo periodo di gestazione (dopo le 28 settimane) mostrava una tendenza all’aumento del rischio di stenosi, che non raggiungeva però la significatività statistica.
Considerati i risultati di questo ampio studio, la somministrazione di macrolidi nei neonati nelle prime due settimane di vita andrebbe limitata a pochissimi casi nei quali i benefici superino i rischi. Anche nei mesi successivi sarebbe meglio, se possibile, evitare il ricorso ai macrolidi. L’uso di questa classe di antibiotici da parte della madre andrebbe evitato nelle prime settimane di allattamento, mentre il ricorso in gravidanza non sembra associarsi a un aumento del rischio di stenosi ipertrofica del piloro.