Lo strano colore della lingua di Giulia
Giulia è una bimba di 3 anni in buona salute con in anamnesi un episodio di sindrome di Kawasaki avvenuto all’età di un anno e risoltosi in breve tempo. Nei primi anni di vita non ha mai sofferto di patologie respiratorie o infezioni all’orecchio, ma poco dopo l’inizio dell'asilo ecco la prima otite! La bambina viene vista dal pediatra che diagnostica un’otite media acuta. Viene così posta in monoterapia con amoxicillina per bocca al dosaggio di 3 ml/3 volte al giorno per 10 giorni. In concomitanza viene somministrato un antidismicrobico intestinale. Dopo 8 giorni dalla prima somministrazione la pediatra rivede la bimba per un controllo e in quell’occasione riscontra un’anomala condizione della lingua: essa ha una colorazione scura, è patinata posteriormente ed è più chiara anteriormente con aspetto villoso, senza presenza di candidosi. La condizione permane anche nei giorni successivi e la mamma riferisce anche l’insorgere di alitosi. Si richiede pertanto la consulenza di uno specialista dermatologo che formula la diagnosi di “lingua villosa nera”. In accordo con la pediatra, si decide di sospendere l'antibiotico in uso, nonostante la reazione insorta non sia segnalata sul riassunto delle caratteristiche del farmaco (RCP). Per risolvere completamente l’otite, si imposta una terapia con azitromicina per bocca al dosaggio di 150 mg/die per 5 giorni. Per trattare invece la lingua, si consiglia di spazzolarla con uno spazzolino morbido al fine di velocizzare la regressione e di effettuare un'accurata igiene orale aiutandosi con l'utilizzo di collutori al bicarbonato in modo da alcalinizzare l'ambiente orale (i collutori con clorexidina avrebbero potuto, invece, aggravare la discromia). Dopo un mese dalla sospensione della terapia con amoxicillina, il problema della lingua di Giulia è definitivamente risolto.
Una eziologia multifattoriale
La lingua villosa nigra o lingua nera pelosa è una condizione medica benigna prevalentemente asintomatica, caratterizzata da ipertrofia e/o ridotta desquamazione delle papille filiformi presenti sul dorso linguale, che appare colorato dal marrone scuro al nero. La lingua villosa può presentarsi anche bianca, verde, blu o gialla.1,2,3 La particolare colorazione sembra dovuta all’accumulo di batteri o funghi pigmentati all’interno delle papille filiformi eccessivamente allungate.2,4 La diagnosi è essenzialmente di tipo clinico e i sintomi talvolta associati sono: alterazione del gusto, sensazione di gusto metallico in bocca, alitosi, sensazione di soffocamento o solletico, nausea, xerostomia.1,2,5 L’eziologia rimane ancora poco chiara ed è spesso multifattoriale, ossia risultante dalla combinazione di problematiche locali e sistemiche. Numerosi sono infatti i fattori predisponenti quali il fumo, l’assunzione di antibiotici per via topica o sistemica o di bismuto o di terapia corticosteroidea sistemica, la scarsa igiene orale, le infezioni da lieviti e la radioterapia.1 Il meccanismo con cui il farmaco provoca tale condizione non è chiaro. La prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età e varia nel genere, risultando tre volte più frequente negli uomini rispetto alle donne, per la presenza di maggiori fattori di rischio.1 In letteratura si trovano vari case report di insorgenza di lingua villosa nera in adulti come pure nei bambini, nei quali, comunque, tale reazione non è frequente.6,7 Nel caso di Giulia è possibile che la reazione sia insorta in seguito alla terapia antibiotica, nonostante non sia presente nell’RCP della specialità prescritta alla bambina. La Banca dati Micromedex riporta che tale reazione è segnalata solamente in alcuni RCP di farmaci in commercio anche in Italia.8 Da segnalare, però, che l’insorgenza della lingua nera villosa è nota, sia in Italia sia in altri paesi, per l’associazione amoxicillina più acido clavulanico. Nella Banca dati italiana di segnalazione di reazioni avverse sono presenti altre 3 segnalazioni di lingua nera conseguente a terapia con amoxicillina, mentre il Database olandese fino al 2009 ha ricevuto 37 segnalazioni relative a questa coppia farmaco/reazione.9 Tuttavia non è da escludere il fattore predisponente in anamnesi.
Attualmente non esistono linee guida per il trattamento della lingua villosa nera e la risposta alla terapia curativa prescritta dipende molto dalle condizioni di base e dal rispetto della stessa. Negli adulti la condizione patologica può persistere per anni, mentre nei bambini si risolve solitamente entro poche settimane. La prima azione da mettere in atto è sicuramente la sospensione del potenziale agente incriminato e la modifica di eventuali fattori predisponenti (per esempio fumo e scarsa igiene orale). Benefici si possono ottenere anche dall’aumento dell’idratazione e della salivazione (magari tramite l’uso di gomme da masticare), dall’uso di uno spazzolino morbido per raschiare la lingua in modo da favorire la desquamazione delle papille cheratinizzate, dall’applicazione topica di bicarbonato di sodio o da risciacqui con soluzione diluita di perossido di idrogeno. Raramente si rende necessaria l’escissione chirurgica per risolvere la condizione patologica.1,2,6 Nel caso di Giulia nell’arco di un mese c’è stata una completa regressione della condizione grazie alla sospensione del farmaco sospetto associata a un’accurata igiene orale.
- World J Gastroenterol 2014;20:10845-50. CDI NS
- Pharmacotherapy 2010;30:585-93. CDI NS
- Arch Dermatol 1999;135:177-81. CDI NS
- N Engl J Med 2007;357:2388. CDI NS
- Cleve Clin J Med 2008;75:847-8. CDI NS
- CMAJ 2012;184:68. CDI
- J Paediatr Child Health 2008;44:377-9. CDI NS
- Database Micromedex 2.0: accesso 07/01/2015.
- Database Lareb 2.0: accesso 13/01/2015.
Elena Arzenton1, Ilaria Mattei2, Lia Vittoria Gardin3, Lara Magro1
1 USO Farmacologia AOUI Verona,
2 Medico specialista in dermatologia e venereologia,
3 Pediatra di libera scelta