Leucoencefalopatia multifocale progressiva da ruxolitinib?
E’ stato recentemente riportato un caso di leucoencefalopatia multifocale progressiva in un paziente anziano in terapia con ruxolitinib, farmaco indicato per il trattamento della splenomegalia o dei sintomi correlati in pazienti adulti con mielofibrosi primaria (mielofibrosi idiopatica cronica), mielofibrosi post policitemia vera o mielofibrosi post trombocitemia essenziale.
La leucoencefalopatia multifocale progressiva insorge quasi esclusivamente nelle persone che soffrono di una grave immunodeficienza ed è causata da un particolare tipo di poliomavirus (JCV), presente nell’86% della popolazione sebbene rimanga latente nella maggior parte dei casi. Il virus può dare origine alla malattia solo nel momento in cui il sistema immunitario sia fortemente indebolito. Vi sono casi di leucoencefalopatia multifocale progressiva da farmaci, sebbene non sia del tutto chiaro se ciò possa essere attribuibile al farmaco in quanto tale o a una immunizzazione secondaria al farmaco che aumenta il rischio di tale patologia. E’ stato riportato il caso di un soggetto di 75 anni, con mielofibrosi primaria refrattaria all’idrossiurea, che ha ricevuto il ruxolitinib alla posologia di 20 mg due volte al giorno, con successiva risoluzione dei sintomi.1 Dieci settimane dopo l’inizio della terapia con ruxolitinib, il paziente riferiva sintomi minori compatibili con deficit cognitivo e disfasia espressiva. Dopo diverse settimane, il quadro clinico è ulteriormente degenerato con graduale peggioramento della sintomatologia (confusione, disfasia, atassia) e successiva comparsa di paralisi facciale, gravi segni piramidali bilaterali, disfasia grave, disartria e atassia. Alla risonanza erano visibili importanti lesioni cerebrali. L’esame istologico ha confermato la presenza di gliosi attive compatibili con la diagnosi di leucoencefalopatia multifocale progressiva. Pertanto, la terapia a base di ruxolitinib è stata sospesa ma, sebbene le capacità motorie siano migliorate, la degenerazione neurologica è proseguita. La leucoencefalopatia multifocale progressiva è stata recentemente descritta come reazione avversa in associazione a molteplici terapie (per esempio il natalizumab), tuttavia non è ancora chiara la correlazione causale di tale complicanza con la terapia a base di ruxolitinib.
- N Engl J Med 2013 369;2:197-198. CDI