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Lunedì, Ottobre 31, 2022
La terapia mirata anti-HER2 è sicura per il cuore?
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Nelle donne con carcinoma mammario, la terapia combinata anti-HER2 a base di trastuzumab e pertuzumab non sembra associarsi a un aumento della tossicità cardiaca rispetto alla monoterapia con trastuzumab.
Lo suggerisce uno studio di coorte cinese su 420 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo in fase iniziale che hanno ricevuto trastuzumab in monoterapia o in combinazione con pertuzumab per più di sei mesi tra gennaio 2018 e febbraio 2021.
L’incidenza di cardiotossicità, definita come una diminuzione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro di almeno 10 punti percentuali rispetto al basale, nelle donne trattate con la monoterapia rispetto a quelle che hanno ricevuto la terapia combinata anti-HER2, è stata rispettivamente del 14,3% e del 17,9% (p> 0,05), senza alcuna differenza significativa tra i gruppi.
La diminuzione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro osservata nello studio è stata perlopiù asintomatica e nessun paziente ha interrotto la terapia a causa di reazioni avverse cardiache.
Tuttavia, in presenza di malattia coronarica e quando il trattamento anti-HER2 era preceduto dalla somministrazione di antracicline, gli effetti della terapia combinata sugli indicatori di funzionalità cardiaca (frazione di eiezione del ventricolo sinistro, troponine, intervallo QT) erano più marcati rispetto alla monoterapia, suggerendo che la terapia sequenziale con antracicline possa influenzare la cardiotossicità di trastuzumab e pertuzumab.
Nella pratica clinica, nei pazienti con malattia coronarica e in caso di trattamento sequenziale con antracicline, trastuzumab e pertuzumab si raccomanda un attento monitoraggio della funzionalità cardiaca.
Zhang L, Wang Y, et al. Cardiac safety analysis of anti-HER2-targeted therapy in early breast cancer. Sci Rep 2022; DOI:10.1038/s41598-022-18342-1.