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Martedì, Febbraio 28, 2017
La terapia antiretrovirale apre le porte al Treponema
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Dati epidemiologici provenienti da diverse parti nel mondo segnalano un rilevante aumento dei casi di sifilide tra pazienti maschi omosessuali, specie se con infezione da HIV e in trattamento con terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART).
I ricercatori della University of British Columbia di Vancouver hanno assunto che non sia valida, o almeno non esauriente, la teoria dominante che riconduce questo diffondersi del Treponema pallidum a una maggiore propensione a rapporti non protetti, per una percezione di falsa sicurezza generata dai progressi nella gestione della malattia. Tale teoria non spiega infatti perché sia cresciuta, nella sottopopolazione di interesse, molto più l’incidenza della sifilide che quella di altre malattie a trasmissione sessuale come la gonorrea e l’infezione da Chlamydia.
L’ipotesi degli studiosi canadesi prevede un ruolo della HAART di compromissione dell’immunità cellulare e umorale, facilitando l’infezione da Treponema.
Per verificarla è stato utilizzato un modello matematico riconducibile al tradizionale modello SIR (Suscettibili, Infetti, Rimossi) per lo studio delle epidemie che tiene conto della modalità di diffusione dell’HIV, del Treponema e dei possibili comportamenti adottati dai soggetti (sieronegatività o positività, numero di partner, protezioni adottate).
Le varie simulazioni hanno permesso di concludere che nell’aumento dei casi di sifilide entrino in gioco sia i comportamenti a rischio sia l’azione di immunodepressione della HAART.
Questi risultati meritano ulteriori studi di approfondimento e richiedono da subito una maggiore vigilanza nei pazienti in trattamento con HAART.
Rekart ML, Ndifon W, et al. A double-edged sword: does highly active antiretroviral therapy contribute to syphilis incidence by impairing immunity to Treponema pallidum? Sex Transm Infect 2017; DOI:10.1136/sextrans-2016-052870
e-mail ricercatore: Michael.rekart@gmail.com