La sicurezza degli integratori a base di Ganoderma lucidum
Il ricorso a prodotti di origine naturale è un fenomeno sempre più frequente sia nel nostro Paese sia nel resto del mondo. Alcuni funghi vengono usati nella tradizione medica orientale da secoli per migliorare la salute, per aumentare le difese dell'organismo e come coadiuvanti nella cura di patologie croniche. Il Ganoderma lucidum, noto anche come reishi in Giappone o anche come língzhī in Cina, è appunto un fungo (vedi figura) che viene consumato sottoforma di tè, bevande di diversi tipi e in preparazioni nutraceutiche.
Approvato in Italia dal Ministero della Salute come integratore alimentare, il G. lucidum viene proposto sul mercato in diverse forme (polvere, estratto) unitamente a miscele di tè o caffè e cioccolato.
G. lucidum viene pubblicizzato oltre che per i suoi effetti benefici per la salute in generale, anche come agente anticancerogeno. Studi sperimentali in vitro hanno dimostrato che i polisaccaridi contenuti nel G. lucidum modulano il sistema immunitario. In particolare aumentano l'espressione del complesso maggiore di istocompatibilità in cellule di melanoma, migliorando così la presentazione dell'antigene e promuovendo la risposta immunitaria virale e tumorale. Tuttavia sono tuttora in corso studi preclinici per valutarne la reale efficacia come antitumorale.1 Sono state studiate anche le proprietà ipoglicemizzanti del fungo in modelli sperimentali e si è dimostrato che i triterpeni e i polisaccaridi isolati da G. lucidum inibiscono la differenziazione di adipociti e producono effetti benefici, ipoglicemizzanti, sul diabete mellito di tipo 2 in modelli murini.2,3 I risultati di un recente studio sui topi4 rivelano che G. lucidum abbassa la glicemia e che i suoi polisaccaridi a elevato peso molecolare possono essere utilizzati come agenti prebiotici per prevenire dismicrobismi intestinale e disturbi metabolici correlati all'obesità in topi obesi. Per conoscere e valutare i potenziali rischi associati all’uso dei prodotti naturali è stato predisposto in Italia dal 2002 un sistema di raccolta e sorveglianza delle reazioni avverse a questi prodotti coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità.5 Il database contiene a oggi 1.284 segnalazioni spontanee di reazioni avverse a prodotti naturali. Interrogando il database sono risultati cinque casi di eventi avversi dopo utilizzo di prodotti contenenti G. lucidum insorti in 4 donne e un uomo. In due segnalazioni i pazienti hanno riportato un aumento degli enzimi epatici e in entrambi i casi la reazione si è risolta con la sospensione dell’assunzione. La correlazione tra l'utilizzo del prodotto e la conseguente reazione avversa è stata valutata come probabile. In letteratura sono anche descritti due casi di epatotossicità nell’uomo dopo aver assunto G. lucidum.6
Una segnalazione è riferita invece a un caso di ipoglicemia in seguito a utilizzo per una settimana di tè verde addizionato con G. lucidum da una donna a scopo depurativo e contro la cefalea. La correlazione è stata valutata come possibile sia per la temporalità sia tenendo conto della presenza in letteratura di studi in vivo che hanno evidenziato gli effetti ipoglicemizzanti di questo fungo.1,2
Gli ultimi due casi segnalati riguardano un paziente che ha riportato l’insorgenza di una esofagite acuta dopo soli 4 giorni di assunzione di un prodotto a base di G. lucidum risoltasi dopo sospensione dell’assunzione dell’integratore e una paziente che ha assunto tè verde con G. lucidum e in seguito ha manifestato una insufficienza cardio-respiratoria e pancreatica, ma l’evento non è risultato correlato con l’assunzione del prodotto in quanto la donna presentava già un quadro clinico critico.
I prodotti contenenti G. lucidum sono, come altri prodotti a base di sostanze naturali, disponibili anche per l’acquisto online, un canale difficilmente controllabile. Il consumatore acquista senza una reale garanzia riguardo alla qualità del prodotto e senza avvalersi della consulenza di una figura professionale sanitaria. Questo comporta il rischio di utilizzo per periodi di tempo non conformi alle caratteristiche del prodotto o il rischio di interazioni con farmaci di sintesi assunti in concomitanza a essi. Inoltre Internet gioca un ruolo importante nella diffusione di informazioni pseudo-scientifiche da parte dei siti che ne propongono anche la vendita. Rimane quindi necessaria la corretta informazione verso i consumatori i quali, considerando i prodotti di origine “naturale” come sicuri, tendono ad assumerli con ingenuità e inconsapevolezza. Queste ultime considerazioni unitamente all’ampio utilizzo di G. lucidum potrebbero portare a un aumento dei casi già descritti.
- JBUON 2016;21:792-8.
- Phytochemistry 2015;114:109-13. CDI
- Lipids Health Dis 2015;14:49. CDI
- Nat Commun 2015;6:7489. CDI
- Pharmacoepidemiol Drug Saf 2008;17:626-35. CDI
- J Med Ass Thailand 2007;90:179-81. CDI NS
1 Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Sezione di Farmacologia, Università degli Studi di Verona)
2 Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore