Intossicazione accidentale da cannabis nei pazienti pediatrici

La liberalizzazione della cannabis con finalità terapeutiche comporta il rischio di un aumento dei casi di intossicazione da ingestione in età pediatrica. Lo segnala uno studio retrospettivo effettuato in Colorado dal 1° gennaio 2005 al 31 dicembre 2011 (1.378 casi di ricoveri per intossicazione accidentale di qualsiasi origine in bambini da 8 mesi a 12 anni), secondo il quale a partire dalla data della legalizzazione si è osservata un’impennata dei ricoveri d'urgenza di bambini intossicati. Se infatti prima del 30 settembre 2009 nessuno dei 709 casi di intossicazione acuta (età media 2,6 anni) giunti all’osservazione era riconducibile all’esposizione alla cannabis,  successivamente 14 dei 588 ingressi nei pronto soccorso pediatrici (età media 2,3 anni,  2,4% dei casi, limiti di confidenza al 95% da  1,4% a 4%, p<0,001) riconoscevano questa causa. Per quanto riguarda il quadro clinico, in 9 piccoli pazienti era presente letargia, in uno atassia, in un altro insufficienza respiratoria. Sono stati ricoverati in ospedale 10 pazienti, 2 dei quali in unità di terapia intensiva.

E’ interessante il fatto che in poco più della metà dei casi (n=8) l’evento era avvenuto per  disponibilità di cannabis per ragioni mediche. In altri 3 casi non si è riusciti a risalire alla fonte e in 2 i responsabili erano la baby-sitter o il nonno paterno delle vittime, che facevano uso della sostanza. A parte queste curiosità aneddotiche, va segnalato che 7 bambini avevano ingerito la cannabis in quanto ingrediente di un dolce o di una caramella (in 6 casi queste preparazioni erano riconducibili a un uso medico). Gli autori sottolineano che il gusto poco gradevole della sostanza è un deterrente rispetto all’ingestione accidentale in età pediatrica, ma che si sta diffondendo l’uso della cannabis ad uso medico sotto forma di di alimenti, bevande e  prodotti dolciari.