Interazioni tra carbamazepina e contraccettivi
Uno studio statunitense segnala che l’assunzione di carbamazepina interferisce con la biodisponibilità dell’etonogestrel rilasciato dai dispositivi intrauterini fino ad annullarne l’effetto di soppressione dell’ovulazione. I ricercatori hanno arruolato 13 volontarie sane in età fertile che utilizzavano il dispositivo intrauterino da 15-35 mesi (media 23 mesi), ma hanno incluso nell’analisi dei dati solo 10 donne per problemi di aderenza al protocollo sperimentale. I livelli circolanti di etonogestrel sono stati determinati in partenza e dopo la somministrazione per 3 settimane di carbamazepina, iniziando da una dose di 100 mg 2 volte al giorno, con incrementi progressivi di settimana in settimana, fino alla dose di 300 mg 2 volte al giorno. Si è osservata una significativa riduzione (p=0,005) dei livelli mediani del progestinico, da 158,1 pg/ml (variabili da 128 a 347 pg/ml) a 50,9 pg/ml (variabili da 39 a 202 pg/ml). In 8 donne su 10 i livelli erano sotto la soglia efficace per la soppressione dell’ovulazione (<90 pg/ml). Peraltro all’ecografia transvaginale, lo spessore dell’endometrio e la presenza di strutture simil-follicolari a livello ovarico non hanno mostrato differenze significative in partenza e al termine del trattamento sperimentale. La carbamazepina è un antipilettico di uso abbastanza comune, in grado di indurre il citocromo P-450 3A4 e quindi di ridurre la concentrazioni sieriche degli estroprogestinici. Stando ai risultati di questo studio, tale interazione farmacologica può compromettere l’efficacia dei contraccettivi intrauterini a rilascio ormonale.
Lazorwitz A, Davis A, et al. The effect of carbamazepine on etonogestrel concentrations in contraceptive implant users. Contraception 2017; DOI:10.1016/j.contraception.2017.03.004. e-mail ricercatore: aaron.lazorwitz@ucdenver.edu