Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e ipertensione
L’uso degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) può associarsi all’insorgenza o a peggioramento di un’ipertensione.
La conferma di un dato già noto ma precedentemente controverso proviene da un’analisi di due database di farmacovigilanza, quello dell’OMS (VigiBase®) e quello francese.
Esaminando Vigibase®, i ricercatori hanno identificato 14.824 casi di ipertensione indotta da inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina: 3.879 casi (26,2%) erano associati alla sertralina, 3.118 (21,0%) alla fluoxetina, 2.725 (18,4%) alla paroxetina, 2.570 (17,3%) al citalopram, 2.295 (15,5%) all’escitalopram e 237 (1,6%) alla fluvoxamina. Per ciascun farmaco è stato rilevato un aumento del rischio di ipertensione statisticamente significativo (odds ratio compreso tra 1,16 e 1,92).
Nel database francese sono stati riscontrati 24 report di casi di ipertensione durante l’uso dei sei inibitori a dosi standard.
Quando si prescrive un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina occorre considerare anche il rischio cardiovascolare del paziente.
Humbert X, Fedrizzi S et al. Hypertension induced by serotonin reuptake inhibitors: analysis of two pharmacovigilance databases. Fundam Clin Pharmacol 2019;33(3):296-302.