Gli effetti a lungo termine degli inibitori della pompa protonica
Una revisione sistematica coordinata dal Karolinska Institutet di Stoccolma ha valutato gli esiti dell’impiego a lungo termine (oltre 3 anni) di inibitori della pompa protonica, nell'ipotesi che l'uso prolungato possa aumentare i livelli di gastrina, con successiva iperplasia e aumento del rischio di tumore dello stomaco.
L’analisi dei dati aggregati di 16 studi (10 studi controllati e randomizzati e 6 studi osservazionali) che avevano coinvolto complessivamente 1.920 pazienti rileva in effetti un significativo incremento dei livelli di gastrina (da 1,3 a 2,9 volte sopra i livelli di normalità pari a circa 100 pg/ml; 11 studi) e la tendenza allo sviluppo di un’iperplasia delle cellule enterocromaffino-simili (ECL, aumento dal 7,8% al 52%; 10 studi). Ciononostante non è stato rilevato un incremento di tumori neuroendocrini maligni o di adenocarcinoma gastrici.
Nei pazienti con infezione da Helicobacter pylori era più marcato il rischio sia di iperplasia (odds ratio 2,45, limiti di confidenza al 95% da 1,47 a 4,10, p=0,0006), sia di atrofia del corpo gastrico (odds ratio 1,45, limiti di confidenza al 95% da 6,25 a 20,99) entrambe condizioni predisponenti al tumore dello stomaco.
Il profilo di sicurezza degli inibitori della pompa protonica è stato ampiamente studiato; la revisione sottolinea che questi farmaci aumentano la frequenza di condizioni che possono predisporre alla comparsa di un cancro. Alla prova dei fatti, però, non è emerso un aumento di incidenza di questo tumore nei pazienti trattati, anche se occorre considerare i lunghi tempi di comparsa delle neoplasie e quindi la necessità di studi che valutino questi pazienti a distanza di anni.
Lundell L, Vieth M, et al. Systematic review: the effects of long-term proton pump inhibitor use on serum gastrin levels and gastric histology. Alimentary Pharmacology & Therapeutics 2015; 42:649-63.
e-mail ricercatore: lars.lundell@karolinska.se