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Lunedì, Aprile 30, 2018

Gli antidiabetici che infiammano l’intestino?

Da uno studio osservazionale di popolazione emerge che gli antidiabetici orali inibitori della dipeptidil-peptidasi (DDP)-4 si associano a un aumento del rischio di malattia infiammatoria intestinale.

Un gruppo di ricercatori canadesi ha selezionato dallo United Kingdom Clinical Practice Research Datalink, un archivio elettronico alimentato da oltre 700 medici di medicina generale britannici con dati di circa 15 milioni di assistiti, 141.700 pazienti sopra i 18 anni di età che avevano iniziato una trattamento con qualsiasi farmaco antidiabetico a esclusione dell’insulina nel periodo 1 gennaio 2007-31 dicembre 2016, seguiti fino al 30 giugno 2017.

Nel corso di un follow up di 552.413 anni persona (mediana 3,6 anni) si sono manifestati 208 nuovi casi di malattia infiammatoria cronica intestinale (tasso di incidenza grezzo 37,7 per 1.000 anni-persona, limiti di confidenza al 95% da 32,7 a 43,1).

Rispetto agli altri antidiabetici considerati nell’insieme, l’uso di un inibitore della DDP-4 (prescritto almeno una volta nel 21,4% dei pazienti) si associava a un aumento significativo del rischio della patologia autoimmune (53,4 rispetto a 34,5 per 100.000 anni-persona; hazard ratio 1,75, limiti di confidenza al 95% da 1,22 a 2,49).

Il rischio cresceva in relazione alla durata dell’assunzione e raggiungeva il massimo dopo 3-4 anni (hazard ratio 2,9, limiti di confidenza al 95% da 1,31 a 6,41).

Dalle sottoanalisi è risultato un aumento significativo del rischio solo per la colite ulcerosa (hazard ratio 2,23, limiti di confidenza al 95% da 1,32 a 3,76) e non per la malattia di Crohn (hazard ratio 0,87, limiti di confidenza al 95% da 0,37 a 2,09). Inoltre, non è stato possibile evidenziare un aumento del rischio di malattia infiammatoria intestinale per nessuno dei singoli farmaci appartenenti alla classe degli inibitori della DDP-4, dato il numero di eventi troppo basso per raggiungere la significatività statistica.

Questo studio di popolazione suggerisce per la prima volta un’associazione impiego degli inibitori DDP-4 e malattia infiammatoria intestinale. La relazione tra rischio e durata del trattamento depone a favore di un nesso di causalità che deve però essere ulteriormente confermato da studi opportunamente disegnati. Nel frattempo i medici che prescrivono questa classe di farmaci devono essere consapevoli del rischio potenziale.

Abrahami D, Douros A, et al. Dipeptidyl peptidase-4 inhibitors and incidence of inflammatory bowel disease among patients with type 2 diabetes: population based cohort study. BMJ 2018;360:k872.

e-mail ricercatore: laurent.azoulay@mcgill.ca

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