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Venerdì, Ottobre 10, 2014

Frattura femorale atipica con i bifosfonati

Esiste un’associazione tra l’uso di bifosfonati e fratture atipiche. Lo stabilisce un’indagine retrospettiva multicentrica svedese che in un primo momento ha coinvolto pazienti che avevano iniziato il trattamento con bifosfonati da ottobre 2005 e fino al 2008 (escludendo in questo modo l’impiego a lungo termine) e poi è stata estesa per un altro biennio, fino al 2010.

La revisione delle immagini radiografiche di 5.342 pazienti ultracinquantacinquenni con storia di frattura della diafisi femorale ha individuato 172 casi di frattura atipica secondo i criteri dell’American Society for Bone and Mineral Research, più concentrati nel sottogruppo di pazienti in trattamento con bifosfonati (rischio relativo per le donne 55,2, limiti di confidenza da 38,8 a 78,7; per gli uomini 54,1, limiti di confidenza da 15,2 a 192,3). Nel confronto tra generi, il rischio era triplo tra le donne  (rischio relativo 3,1, limiti di confidenza al 95% da 1,1 a 8,4). Considerando i singoli farmaci, l’alendronato risultava più dannoso del risedronato (rischio relativo 1,9, limiti di confidenza al 95% da 1,1 a 3,3), verosimilmente per l’azione più spiccata di inibizione del riassorbimento osseo. Il rischio dipendeva dalla durata di impiego (dopo 4 anni di trattamento rischio relativo 126, limiti di confidenza da 55,1 a 288,1), pari a un rischio assoluto di 11 fratture all’anno per 10.000 anni-persona di impiego del farmaco. D’altra parte si attenuava progressivamente dopo la sospensione del trattamento, in ragione del 70% all’anno. Il trattamento concomitante con steroidi o inibitori della pompa protonica non sembrava modificare la probabilità di fratture atipiche.

Gli Autori concludono che i bifosfonati orali procurano più rischi che benefici se dati a pazienti senza una indicazione "evidence based", e che la forza delle prove per il trattamento per molti anni è debole.

Schilcher J, Koeppen V, et al. Risk of atypical femoral fracture during and after bisphosphonate use. N Engl J Med 2014;371:974-6.

e-mail ricercatore: jorg.schilcher@lio.se

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