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Giovedì, Novembre 16, 2023

Esposizione alla ranitidina e rischio di cancro

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Secondo uno studio di coorte internazionale, l’esposizione alla ranitidina, fino a poco tempo fa ampiamente usata per trattare la malattia da reflusso gastroesofageo e l’ulcera peptica, non si associa a un aumento del rischio di cancro rispetto ad altri farmaci anti H2.
Lo studio, condotto su 9 database di cartelle cliniche elettroniche, ha incluso 1.183.999 adulti di Europa, Nord America e Asia, con una storia d’uso di farmaci anti H2 per più di 30 giorni e un periodo di washout di un anno. L’obiettivo era stimare l’incidenza di qualsiasi tumore nei soggetti esposti a ranitidina rispetto ad altri anti H2 tra i quali famotidina, lafutidina, nizatidina e roxatidina dopo che nel 2020 la ranitidina è stata ritirata dal commercio per la presenza, seppur a bassi livelli, dell’impurità N-nitrosodimetilamina ritenuta potenzialmente cancerogena per l’uomo.
Il rischio di cancro era simile tra gli utilizzatori di ranitidina rispetto ad altri farmaci della classe degli anti H2 (tasso di incidenza rispettivamente di 15,92 e 15,65 eventi per 1.000 anni-persona; hazard ratio 1,04, limiti di confidenza al 95% da 0,97 a 1,12).
Se da un lato questi risultati forniscono rassicurazioni ai precedenti utilizzatori di ranitidina, dall’altro sono necessari ulteriori studi, con follow up più a lungo termine, per monitorare l’associazione tra l’uso di ranitidina e la comparsa di cancro nel tempo, data l’esposizione mondiale al farmaco prima del suo ritiro.

You S, Seo S, et al. Ranitidine use and incident cancer in a multinational cohort. JAMA Netw Open 2023; DOI:10.1001/jamanetworkopen.2023.33495.

80.211.154.110