Differenze di genere nel rischio di iponatriemia indotta dai diuretici

I risultati di uno studio caso-controllo indicano che le donne in terapia con farmaci diuretici sono più a rischio di ricovero ospedaliero dovuto a iponatriemia rispetto agli uomini.

Lo studio, che ha analizzato i dati di una coorte di utilizzatori di diuretici comprendente 524.683 donne e 362.252 uomini, ha indagato le potenziali differenze di genere nei ricoveri ospedalieri da iponatriemia indotta da questi farmaci.

Dall’analisi è emerso che le donne avevano un rischio quasi due volte maggiore rispetto agli uomini di ospedalizzazione associata a iponatriemia durante la terapia con diuretici (Odds Ratio - OR 1,86, limiti di confidenza al 95% da 1,64 a 2,11) e l’aumento del rischio persisteva anche dopo l’aggiustamento per alcuni fattori confondenti quali l’età, la dose giornaliera di diuretici assunta, la durata d’uso, il numero di diuretici utilizzati e l’assunzione di altri farmaci potenzialmente in grado di causare iponatriemia (OR aggiustato 2,65, limiti di confidenza al 95% da 2,31 a 3,04).

Se è noto che i diuretici possono causare gravi disturbi elettrolitici, non sono completamente chiari i meccanismi alla base di quanto osservato. È possibile che ci siano differenze di genere nei livelli ematici di vasopressina e nell’attività di recettori e trasportatori coinvolti nella regolazione dell’equilibrio idro-salino in grado di influenzare il rischio di iponatriemia.

Sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire i motivi alla base di quanto emerso da questo studio e fornire raccomandazioni terapeutiche specifiche per sesso, volte a prevenire i ricoveri ospedalieri associati a questa reazione avversa.