Confronto di sicurezza fra clortalidone e idroclorotiazide
Il clortalidone non migliora significativamente gli esiti cardiovascolari rispetto all’idroclorotiazide ma si associa a un maggior rischio di anomalie renali e squilibri elettrolitici.
A darne notizia uno studio di coorte osservazionale retrospettivo statunitense che ha confrontato 36.918 pazienti in trattamento con clortalidone e 693.337 in terapia con idroclorotiazide.
Sono stati analizzati i dati di pazienti sia ambulatoriali sia ospedalizzati, cui era stata prescritta per la prima volta una terapia per l’ipertensione, raccolti tra il gennaio 2001 e il dicembre 2018.
Non sono state rilevate differenze significative per gli esiti cardiovascolari tra i due farmaci.
Per quanto riguarda invece la sicurezza, il clortalidone ha determinato un aumento significativo del rischio di ipocaliemia (hazard ratio 2,72, limiti di confidenza al 95% da 2,38 a 3,12), iponatriemia (hazard ratio 1,31, da 1,16 a 1,47), insufficienza renale acuta (hazard ratio 1,37, da 1,15 a 1,63), nefropatia cronica (hazard ratio 1,24, da 1,09 a 1,42) e diabete di tipo 2 (hazard ratio 1,21, da 1,12 a 1,30).
Il clortalidone si associava invece meno spesso dell’idroclorotiazide al rischio di un aumento anomalo del peso (hazard ratio 0,73, da 0,61 a 0,86).
A parità di efficacia è da preferire il farmaco con meno effetti avversi, in questo caso l’idroclorotiazide.
Hripcsak G, Suchard MA, et al. Comparison of cardiovascular and safety outcomes of chlorthalidone vs hydrochlorothiazide to treat hypertension. JAMA Intern Med 2020. DOI: 10.1001/jamainternmed.2019.7454.
e-mail ricercatore: hripcsak@columbia.edu
https://jamanetwork.com/journals/jamainternalmedicine/fullarticle/2760777