Con fingolimod, la varicella è in agguato
Un’indagine internazionale ha verificato i tassi di infezione da virus della varicella-zoster in corso di trattamento con fingolimod. I risultati si riferiscono a pazienti di entrambi i sessi ed età compresa tra i 18 e i 60 anni con sclerosi multipla recidivante-remittente, arruolati sia negli studi di fase 2 e 3 (3.916 partecipanti, studi con disegno caso-controllo, dosi di 0,5 o 1,25 mg al giorno, braccio di controllo con placebo o con interferon beta-1a) sia in quelli ad accesso allargato successivi all’autorizzazione (3.553 partecipanti, studi non controllati, dosi di 0,5 mg al giorno). L’analisi effettuata corrisponde a un’esposizione complessiva di 54.000 anni-paziente.
I tassi di infezione da virus varicella-zoster erano bassi, ma comunque maggiori nel gruppo di trattamento rispetto a quello di controllo negli studi di fase 2 e 3 (11 rispetto a 6 per 1.000 anni-paziente), si confermavano negli studi successivi all’autorizzazione (7 per 1.000 anni-paziente) e si mantenevano costanti nel tempo. Inoltre si osservava uno sbilanciamento nella frequenza di infezioni a sfavore del fingolimod rispetto ad altri farmaci che modificano il decorso della malattia, ma non nella frequenza di casi gravi.
Dall’analisi dei dati emergeva la possibilità che l’impiego di steroidi per il trattamento delle recidive favorisse la riattivazione virale e fosse particolarmente controproducente. Infatti i 2 casi fatali di infezione si sono verificati in pazienti in trattamento anche con steroidi.
Nei pazienti con sclerosi multipla sono sovente segnalati casi di infezione da virus varicella-zoster. Ciò rappresenta un motivo di preoccupazione, tanto più forte in considerazione dell’utilizzo crescente di farmaci che modificano la risposta immunitaria mediata dai linfociti T, come il fingolimod.
E’ perciò necessario, secondo gli autori dello studio, che prima di utilizzare questi farmaci il paziente sia stabile dal punto di vista immunitario e immunizzato (naturalmente o con vaccino) rispetto all’infezione da varicella-zoster. Non sembra indicata la profilassi antivirale, mentre per l’impiego di steroidi, anche con schemi di somministrazione pulsatile, deve essere attentamente considerato il rapporto rischi-benefici. E’ poi indispensabile in corso di terapia un’attenta sorveglianza del paziente per cogliere gli eventuali sintomi iniziali di infezione da virus della varicella-zoster.
Arvin AM, Wolinsky JS, et al. Varicella-Zoster virus infections in patients treated with fingolimod: risk assessment and consensus recommendations for management. JAMA Neurol 2014; doi: 10.1001/jamaneurol.2014.3065.