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Lunedì, Novembre 1, 2021
C’è un’associazione tra statine e progressione del diabete?
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Uno studio retrospettivo di coorte ha valutato la progressione verso il diabete dopo l’inizio di una terapia con statine esaminando i dati di 83.022 coppie abbinate sulla base dell’uso di statine o di un controllo attivo (in questo caso gli inibitori di pompa, data l’alta diffusione anche di questo tipo di terapie).
Tra gli utilizzatori di statine, il farmaco più prescritto era la simvastatina (63,4%) seguita da atorvastatina (12,4%), rosuvastatina (10,5%) e pravastatina (9,5%).
L’analisi ha rilevato che l’uso di statine era associato alla progressione del diabete: coloro che le assumevano avevano infatti rispetto ai controlli maggiori probabilità di iniziare un nuovo trattamento con insulina (odds ratio 1,16, limiti di confidenza al 95% da 1,12 a 1,19), sviluppare una iperglicemia persistente (odds ratio 1,13, limiti di confidenza al 95% da 1,10 a 1,16), nonché avere complicanze glicemiche acute (odds ratio 1,24, limiti di confidenza al 95% da 1,19 a 1,30) e ricevere prescrizioni di farmaci ipoglicemizzanti (odds ratio 1,41, limiti di confidenza al 95% da 1,38 a 1,43). C’era un effetto dose-risposta in quanto i pazienti che facevano trattamenti più intensivi con le statine avevano un rischio maggiore di sviluppare un diabete.
Questi dati, insieme ad altri usciti in letteratura sui possibili effetti a lungo termine delle statine devono indurre a una valutazione più oculata del rapporto rischi-benefici, specie nei pazienti che già hanno un diabete o che hanno fattori di rischio per la malattia. In particolare va ridiscussa l’indicazione all’uso delle statine nella prevenzione cardiovascolare primaria.
Mansi IA, Chansard M, et al. Association of statin therapy initiation with diabetes progression: a retrospective matched-cohort study. JAMA Intern Med 2021; DOI: 10.1001/jamainternmed.2021.5714.